Nel 2008 Vincent Lambert, oggi 42enne, ebbe un terribile incidente d’auto. Fu così costretto a uno stato vegetativo cronico e irreversibile.
Da allora, parte della sua famiglia lotta per conquistare, per lui, il diritto alla sospensione delle cure: ora quel diritto sembra essere davvero arrivato, grazie all’approvazione del Consiglio di Stato. L’altra parte della sua famiglia, però, si oppone a questa decisione.
Parte della famiglia dice “no”
Il 24 aprile scorso il Consiglio di Stato ha dato il suo ok per la sospensione delle cure: ufficialmente, essa potrebbe avvenire tra il 20 e il 27 maggio. Ad appoggiare questa scelta sono la moglie di Vincent, suo nipote Francois e 5 fratelli e sorelle dell’uomo. I genitori di Vincent, un fratellastro e una sorella di Lambert si oppongono invece totalmente a questa decisione. Il loro legale, Jerome Triomphe, aveva dichiarato la volontà di questa parte della famiglia continuare la battaglia: “Non ci arrenderemo, stiamo preparando una serie di ricorsi ulteriori dopo questo annuncio fatto deliberatamente violando gli impegni internazionali della Francia e il diritto internazionale”. Poi, ha aggiunto: “Se questa decisione sarà adottata Vincent Lambert morirà entro pochi giorni, attorniato probabilmente da parecchi poliziotti, e il dottor Sanchez (il medico cha ha in cura Vincent ndr) potrà consegnare a Viviane Lambert un figlio morto per la festa della mamma“.
I genitori di Vincent portano avanti la tesi secondo la quale Vincent seguirebbe con gli occhi i suoi cari e avrebbe in sé il concetto di sonno e veglia. Addirittura, parlano di “coscienza minima”. Tali dichiarazioni portano però i medici a credere che non sospendere le cure possa portare ancora più sofferenza a Vincent: e se fosse cosciente abbastanza da soffrire, ma non da poter comunicare la sua sofferenza.