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Addio a Nicoletta, cagnolina che ha vegliato la tomba del padrone per 10 anni

Nel 2009 è rimasta sola, dopo la morte del suo padrone, ma la cagnolina Nicoletta non si è mai arresa alla sua assenza. Lo ha aspettato per 10 anni, vegliando la sua tomba ininterrottamente, fino al giorno in cui è morta anche lei per un tumore. La sua mancanza fa rumore, in quel piccolo cimitero di Panza.
cane

Per 10 lunghi anni ha vegliato la tomba del suo padrone, nel cimitero di Panza (Ischia) e adesso la tenera Nicoletta lo ha raggiunto. La cagnolina, una meticcia che aveva perso il proprietario nel 2009, non ha mai smesso di aspettarlo nel silenzio di quei luoghi, tanto da diventare un vero e proprio simbolo per gli abitanti della zona. La sua presenza, discreta e commovente, ha suscitato l’attenzione dei media che non hanno faticato a paragonarla al più famoso Hachiko. Da quel suo piccolo angolo di mondo, che sapeva di solitudine e attesa, ha insegnato a tutti cos’è il vero amore.

Addio Nicoletta, cagnolina fedele

Il suo proprietario è morto il 29 gennaio 2019, lasciandola sola, ma Nicoletta non si è mai risparmiata nella dolcissima attesa di un suo ritorno.

Per 10 anni è stata una presenza fissa e silenziosa al cimitero di Panza, sull’isola di Ischia, dove tanti hanno incrociato la sua storia e se ne sono innamorati.

Era una splendida meticcia, aveva 14 anni e da tempo combatteva contro un tumore ma, nonostante la sofferenza, non si è mai data per vinta. Ha deciso di vivere lì, nel posto dove il suo amato umano riposa in eterno, accudita e coccolata dai residenti della zona.

Il dolore dei residenti

Struggente il commento di Enrico, che si occupa di una struttura ricettiva a pochi passi dal cimitero, sul suo profilo Facebook: “Nicoletta ha smesso di reggere il peso dei suoi anni e se n’è andata.

(…) Nicoletta era pronta, pronta a raggiungere il padrone che, in fondo, non ha mai abbandonato. Sarà contenta di poter stare di nuovo con lui e troverà una nuova vita, senza dolori e solitudine. Ciao, Nicoletta“.

E tra le colonne delle cronache che si sono occupate di lei emerge un’ipotesi: qualcuno avrebbe proposto di ricordarla con una targa o una piccola statua, simbolo del suo amore imperituro per chi l’ha cresciuta e amata.

*in alto: immagine di repertorio

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