Vai al contenuto

Venezia, preside si suicida: contro di lui scioperi e proteste

Pubblicato: 27/05/2019 16:51

Una vera tragedia quella avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 maggio in quel di Venezia ove il preside del liceo di Marco Polo si è tolto la vita con un mix di farmaci. Un gesto che arriva al culmine di un periodo particolarmente difficile per Vittore Pecchini da tempo nell’occhio del ciclone per la sua dirigenza particolarmente contestata.

Venezia, suicida il preside

Una notizia che lascia attonita l’intera comunità e che soprattutto lascia dietro di sé un alone oscuro. Una vicenda particolarmente forte quella che aveva travolto la vita del preside del liceo Marco Polo di Venezia, Vittore Pecchini, morto suicida in un camper di sua proprietà nella notte tra sabato e domenica.

Da tempo Pecchini era al centro di una forte accusatoria da parte di genitori e alunni dell’istituto che hanno messo in discussione la sua dirigenza.

Lo sciopero e le proteste contro il preside

Controversie tali che proprio domani avrebbero dovuto confluire in un mero sciopero, indetto per l’appunto per il 28 maggio, contro di lui. Il sui suicidio arriva al culmine di estenuanti settimane in cui le critiche e gli attacchi si faticava a contarli.

Iniziative, invettive e ora uno sciopero che lo avrebbero portato nuovamente al centro della polemica. Una pressione ed oppressione al contempo che hanno gravato sullo stato d’animo di Pecchini che nonostante venga ricordato come una persona forte e tenace, ha ceduto.

Il suicidio è avvenuto con piena coscienza: prima di morire, una chiamata alla compagna avvertendola di cosa stesse accadendo. Tuttavia, nonostante l’allarme, i soccorritori tempestivamente giunti sul luogo non hanno potuto nulla per salvarlo.

Le accuse contro i contestatori

All’indomani dalla sua morte sono soprattutto gli amici e i conoscenti ad esprimersi sulla tragedia lasciando trapelare fortissime accuse che attaccano il contesto che gravitava attorno al preside. “Vi arrogate il diritto di accanirvi sulle vite degli altri, di distruggere l’integrità di una persona. Vi piace contestare, criticare, accusare, demolire, senza pensare alle conseguenze. Avete sulla coscienza quest’uomo“, sono alcune parole – riportate da Venezia Today – dichiarate da persone vicine al preside e imputano al clima astioso attorno alla sua figura la causa della morte.