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Incidente sul Danubio: arrestato il capitano, nessuno indossava il salvagente

Pubblicato: 31/05/2019 16:11

Gli aggiornamenti emersi successivamente sul caso sono stati inseriti in fondo all’articolo

Si aggrava la posizione del capitano della nave da crociera ‘Viking Sigyn’, che si è scontrata con un’imbarcazione carica di turisti sudcoreani sul Danubio. L’uomo, di nazionalità ucraina, è stato arrestato poche ore fa, come ha reso noto la polizia ungherese che si occupa delle indagini sul disastro. Sono 7 le vittime dell’incidente, 21 le persone attualmente disperse mentre montano sospetti e polemiche sulla dinamica dell’accaduto. Il primo ministro Viktor Orban ha assicurato ogni sforzo per fare chiarezza.

Arrestato il capitano della nave

Ci sono novità importanti sull’incidente avvenuto a Budapest, nelle acque del Danubio, quando una piccola nave da crociera, la Viking Sigyn, per cause in via di accertamento si è scontrata con il battello Hableany, che trasportava 33 turisti sudcoreani e 2 membri dell’equipaggio.

Nell’impatto, avvenuto lo scorso 29 maggio, hanno perso la vita 7 persone e il bilancio dei dispersi è salito a 21. Poche ore fa l’arresto del capitano della nave, su cui graverebbero pesanti sospetti. La polizia ungherese ha parlato di concreti indizi a carico dell’uomo, un cittadino ucraino la cui posizione è al vaglio delle autorità inquirenti. Le vittime sarebbero tutte della Corea del Sud.

Nessuno aveva il salvagente

Delle 21 persone ancora disperse, 3 fanno parte dell’equipaggio della ‘Hableany’, che è affondata nel giro di pochi secondi dalla collisione. Tutti i sopravvissuti manifestavano sintomi di ipotermia dovuti alle basse temperature del Danubio (tra i 10 e i 15 gradi), e nessuno dei passeggeri coinvolti nell’incidente avrebbe indossato il salvagente. Non ci sarebbe alcuna traccia, stando ai media locali, di giubbotti di salvataggio.

Si tratta di un dato che, se confermato, getterebbe una luce ancora più sinistra sulla vicenda, aprendo ad altri scenari di responsabilità. Le operazioni di soccorso sono rese ancora più difficili dalle condizioni meteo, e i dispersi potrebbero trovarsi molto lontano dal luogo del naufragio. Per questo, le ricerche sono state estese e proseguono lungo l’intero flusso del fiume.

Salgono a 18 i morti per il naufragio

Aggiornamento 07.06.2019 – Sono 18 le persone che hanno perso la vita nell’incidente del 29 maggio scorso ai danni del barcone Hableany. Ieri sono infatti stati recuperati 3 corpi che appartengono a due turisti sudcoreani e ad un membro dell’equipaggio ungherese. I due turisti sono una giovane donna sui trent’anni e un uomo sulla sessantina. I cadaveri sono stati trovati a distanze molto differenti: quello della donna è stato trovato a 40 chilometri dal luogo dell’affondamento.