Innovazione

Diagnosi cancro: l’intelligenza artificiale lo scopre con un esame del sangue

Il test, messo a punto dal Johns Hopkins Kimmel Cancer Center di Baltimora, è in grado di individuare le tracce della malattia analizzando il sangue dei pazienti. Ha dimostrato la sua efficacia nel 73% dei casi, con un numero piuttosto limitato di falsi positivi, solo 4 su 215 persone sane prese in considerazione. L’esame è ancora in fase sperimentale, ma potrebbe avere grandi ripercussioni su come il cancro verrà diagnosticato in futuro
mano in letto di ospedale con flebo

Un nuovo tipo di esame del sangue è in grado di rilevare la presenza di 7 diversi tipi di cancro, utilizzando l’intelligenza artificiale. Lo studio, condotto dal Johns Hopkins Kimmel Cancer Center di Baltimora, è stato pubblicato sulla rivista Nature e potrebbe aprire la strada all’identificazione precoce della malattia, con metodi non invasivi. Il test ha preso il nome di DELFI (DNA evaluation of fragments for early interception) e si è dimostrato efficace nell’individuare tracce del tumore nel 73% dei pazienti presi in esame.

Intelligenza artificiale e diagnosi precoce

Non è la prima volta che la ricerca oncologica va in questa direzione: la sfida maggiore è ottenere una procedura affidabile, con il minor numero possibile di falsi positivi.

Per raggiungere il traguardo, i ricercatori hanno sottoposto al test 208 pazienti con tumori a seno, colon retto, polmoni, ovaie, pancreas, dotto gastrico e biliare. Tramite l’apprendimento automatico, un tipo di intelligenza artificiale, è possibile identificare le anomalie dei frammenti di DNA, presenti nel sangue delle persone ammalate. Studiando la ricorrenza di queste anomalie, gli scienziati sono anche riusciti ad identificare i tessuti di origine del cancro, nel 75% dei casi.

L’efficacia del nuovo sistema

DELFI ha ridotto al minimo il numero di falsi positivi, solo 4 su 215 persone sane prese in considerazione, dimostrandosi particolarmente efficace. Altri tipi di esami del sangue, detti “biopsie liquide”, vanno solitamente a cercare le mutazioni, cioè i cambiamenti del DNA in una cellula tumorale, al contrario del nuovo test che controlla come il DNA è “impacchettato” nel nucleo delle cellule, analizzandone gli effetti nel sangue.

Per varie ragioni, il genoma dei tumori è disorganizzato nel modo in cui è impacchettato, il che significa che, quando le cellule tumorali muoiono, rilasciano il loro DNA in modo caotico nel sangue”, ha spiegato Jillian Phallen, una delle autrici dello studio.

Ed è proprio questo “caos” che può essere rilevato con DELFI e condurre ad una diagnosi precoce della malattia. I ricercatori sottolineano che la tecnica è ancora in fase sperimentale e dovrà essere ulteriormente convalidata, ma potrebbe avere grandi ripercussioni su come il cancro sarà diagnosticato in un prossimo futuro.

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