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Realiti, istruttoria della Rai: “Indegne parole su Falcone e Borsellino”

Pubblicato: 10/06/2019 17:43

Secondo quanto trapelato dal comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale della Rai, sarebbe in corso un’istruttoria sull’ultima – nonché prima – puntata di RealitiSiamo tutti protagonisti.

A finire nel mirino delle autorità giudiziarie sarebbero state alcune dichiarazioni rilasciare da un ospite nel corso della puntata che avrebbero leso le figure di Falcone e Borsellino.

Anche la Procura di Catania indaga sul caso.

Realiti – Siamo tutti protagonisti: la Rai dice “no”

È al vaglio delle autorità competenti la prima puntata di Realiti – Siamo tutti protagonisti, andata in onda in diretta il 5 giugno scorso e che non ha saputo collezionare grandi ascolti. Il debutto del programma di Enrico Lucci ha segnato di fatto un vero flop che gli è già costato non solo una “retrocessione” in termini di fascia oraria ma, soprattutto, un’istruttoria.

Riprendendo le parole di Viale Mazzini, rilasciate attraverso un comunicato ufficiale sui canali ufficiali della Rai, non sono affatto piaciute le parole che sono circolate nello studio di Realiti lo scorso 5 giugno sul conto Falcone e Borsellino. “La Rai – si legge nel comunicato – Ritiene indegne le parole su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pronunciate da due ospiti della puntata di Realiti, andata in onda su Rai2 in diretta“.

Sempre nel comunicato: “Direttore di Rete (ndr. Carlo Freccero), conduttore, autori sono stati ampiamente sensibilizzati sulla necessità di porre la massima attenzione sulla scelta degli ospiti; delle tematiche e sulla modalità di trattazione di argomenti “sensibili”“.

Enrico Lucci ribatte e si difende: “Non so davvero chi polemizza di cosa ci accusa

Nello specifico pare che la Rai, ma come molti altre spettatori, abbia contestato le parole espresse in puntata da un ospite, il 19enne Leonardo Zappalà, cantante originario di Catania che così si sarebbe espresso parlando di Borsellino e Falcone:

Queste persone che hanno fatto queste scelti di vita, le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce, ci deve piacere anche l’amaro“.

Perorazione di Enrico Lucci

Venuta alla luce la notizia dell’istruttoria, tra i primi a contestare è stato lo stesso conduttore, Enrico Lucci. Parlando ad AdnKronos, il conduttore ha così chiosato: “Ho il vago dubbio che nessuno abbia visto il programma, che poi era evidente già dai dati d’ascolto. Se andassero a vedere la puntata capirebbero che sono intervenuto con parole chiare e dure, ricordando anche che ‘la mafia è merda‘”.

Lucci spiega come durante la trasmissione siano stati, da parte sua, anzi promossi idoli puri, personalità che hanno dedicato la vita alla lotta contro la mafia e come le le loro gesta siano anzi state celebrate durante l’intervento.

Gli ho detto che doveva studiarsi la storia così tra 20 anni sarebbe stato una persona migliore e doveva conoscere chi erano i grandi siciliani“. Non una chiosa denigratoria dunque ma l’esaltazione di grandi volti noti per la fervente lotta alla criminalità come La Torre, Mattarella, Impastato. “E ho concluso dicendo: ‘soprattutto pensa ai due nostri grandi fratelli Falcone e Borsellino‘. Frase conclusiva accompagnata da una standing ovation dello studio. Quindi non so davvero chi polemizza di cosa ci accusa“.

Istruttoria della Rai e declassificazione

Le due versione, come è palese, quelle di Lucci e Rai, cozzano l’una con l’altra e sarà l’istruttoria da perte delle autorità a rintracciare la verità. Si rinviene anche come, sul portale della Rai, non sia più possibile accedere allo streaming della puntata in causa. Intanto, come già annunciato qualche riga sopra, è arrivata l’immediata “punizione” per Lucci, declassato dalla prima serata in diretta del mercoledì, alla seconda serata registrata. Un intervento che ad oggi può comunque essere giustificato anche solo dai bassissimi ascolti del debutto.

Indaga anche la Procura: aperta un’inchiesta

AGGIORNAMENTO DELL’11 GIUGNO 2019 – Si aggiunge un particolare in più oggi alla bufera che sta travolgendo lo show di Enrico Lucci. La Procura di Catania ha infatti fatto sapere di aver aperto un’inchiesta – senza indagati – a riguardo. Sarà ora onere della Polizia Postale di Catania che dovrà passare al vaglio la puntata andata in onda lo scorso 5 giugno e che, ripetiamo, non si trova più online su RaiPlay.

Nel mirino degli inquirenti i due ospiti di Lucci: Leonardo Zappalà e Niko Pandetta, due cantanti neomelodici. Si indaga su quelle dichiarazioni rilasciate in diretta ma anche sui contesti fuori dal piccolo schermo, eventuali rapporti che potrebbero esserci con la criminalità organizzata.

*immagine in alto: Leonardo Zappalà ed Enrico Lucci a Realiti – Siamo tutti protagonisti (frame)

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2019 14:53