È finalmente finita la convalescenza ospedaliera della piccola Noemi, la bimba ferita da un proiettile in piazza Nazionale, a Napoli, lo scorso 3 maggio. È occorso più di un mese di cure intensive per salvare la sua vita, ma finalmente la piccola può tornare a casa nel calore del contesto familiare.
Era stata ferita gravemente
La piccola Noemi, il 3 maggio, era arrivata in ospedale in condizioni disperate: i dottori che l’aveva curata in un primissimo momento avevano parlato di ferite di guerra, e in effetti le conseguenze potevano essere terribili. La lesione più grave era quella al polmone, gravemente compromesso ma comunque salvato da un team chirurgico che ha lavorato giorno e notte per salvare la sua vita. La piccola è rimasta in prognosi riservata per molti giorni, fino alla prima buona notizia: il 20 maggio scorso Noemi si era svegliata ed aveva cominciato a parlare.
Una guarigione lenta ma dall’esito positivo
La bimba aveva subito dimostrato di avere una tempra dura: reagiva bene alle cure, anche se per una bambina di 8 anni è stato comunque difficile sopportare le continue terapie e l’immobilismo dell’ospedale. Per facilitare la guarigione, i medici avevano anche deciso di metterle un busto.
La famiglia di Noemi è stata costantemente vicina alla piccola, non perdendo mai le speranze -nemmeno nei momenti più bui. Il padre di Noemi aveva inizialmente parlato della possibilità di portare la piccola via da Napoli: la coppia di genitori si era mostrata esausta di un clima sociale pericoloso, incontenibile, che di fatto aveva avuto conseguenze drammatiche sulla loro figlia.