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Il cinema dice addio al grande Franco Zeffirelli: si è spento a 96 anni

Pubblicato: 15/06/2019 13:00

Classe 1923, il genio e l’estro di Franco Zeffirelli, o meglio, Gian Franco Corsi Zeffirelli, si è spento nella sua casa a Roma. È morto il regista, sceneggiatore e politico italiano di respiro internazionale.

Addio a Franco Zeffirelli

Si è spento all’età di 96 anni il grande maestro Franco Zeffirelli. Regista sì, ma anche politico, sceneggiatore, modellatore della realtà, visionario. Con la sua morte il cinema italiano e non solo perde un fiore all’occhiello, una perla rara. La sua infanzia non fu delle più felici: il regista dovette di fatto aspettare di compiere 19 anni prima di vedersi finalmente riconosciuto in qualità di figlio dal proprio padre. Una gioia relativamente vissuta data la triste coincidenza: da lì a breve Zeffirelli avrebbe perso prematuramente la madre Alaide Garosi Cipriani.

La perla rara del cinema

Che nel suo sangue corresse sangue intriso di creatività fu un dato assodato alla luce di una ancor più curiosa ricerca. Secondo alcuni studi specifici sul suo albero genealogico, pare che proprio Zeffirelli fosse quasi sicuramente uno dei discendenti del grande, inimitabile, Leonardo Da Vinci. La sua vita è stata un successo, personale e lavorativo. Per quando riguarda la sua passione, dunque il cinema, è quasi impossibile riuscire a riportare per intero la filmografia da lui redatta e che lo ha reso celebre oltre i confini nazionali. Basti pensare a Gesù di Nazareth, un capolavoro per il genere. Ma il suo essere di più lo spinse a diventare anche politico: così infatti Zeffirelli militò in quel di Forza Italia e intesse con Silvio Berlusconi un duraturo rapporto di amicizia e stima reciproca.

L’amore e la passione

Apertamente omosessuale, Zeffirelli mai volle però schierarsi con chi in questi ultimi hanno ha sempre lottato per far valere i diritti gay. Così infatti, Zeffirelli ha sempre voluto evocare un’idea altra di omosessualità desunta più dal mondo classico che contemporaneo, un modo di essere che va a sua detta ben oltre un po’ di trucco e qualche tacco. Il suo disappunto sui diversi Gay Pride non lo ha mai nascosto: “Esibizioni veramente oscene, con tutta quella turba sculettante. La parola gay stessa è frutto della cultura puritana, una maniera stupida di chiamare gli omosessuali, per indicarli come fossero dei pazzerelli“.

Tutti ricorderanno quando, negli anni ’50, si avvicinò ad un’altra voce solista del cinema italiano, Luchino Visconti. “Ero profondamente colpito – aveva spiegato in un’intervista – Mi piaceva tutto di lui, anche le cose negative. Lo osservavo con molto interesse. E poi scoprivo le sue debolezze“. Così volle definire il loro rapporto: “Era rinascimentale, tra allievo e maestro, che noi a Firenze abbiamo respirato fin dall’infanzia. Era frequente che ci fossero rapporti tra adulti e giovani se pensiamo a Michelangelo, Leonardo“.

Immagine di copertina: Franco Zeffirelli. Foto: Alexey Yushenkov/Creative Commons Attribution

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2019 10:42