Un orso polare è stato avvistato stremato e deperito nella città russa di Norilsk, in Russia, mentre si aggirava attorno ai cassonetti in cerca di cibo. Cosa lo abbia spinto ad allontanarsi centinaia di chilometri dal suo habitat naturale ancora non è chiaro, ma gli esperti sostengono sia a causa dello scioglimento dei ghiacciai.
Un lungo viaggio
La città di Norilsk si trova nella parte settentrionale della Siberia, all’interno del circolo polare artico; i suoi abitanti, circa 175mila, non vedevano un orso polare così a sud da quasi quattro decenni. Fino a questa settimana, quando ne è stato avvistato uno che vagava esausto tra la zona residenziale e il centro. I residenti hanno filmato l’animale, emaciato, che rovistava in una discarica in cerca di cibo e camminava con le zampe annerite dal fango, che spiccavano per il contrasto con la pelliccia bianca. La polizia ha avvertito la popolazione e ha impedito ai curiosi di avvicinarsi troppo. Gli esperti locali hanno fatto sapere che si tratta di un esemplare femmina. Una squadra di specialisti è arrivata per visitarlo e decidere del suo destino. Ciò che potrebbe aver spinto l’orso ad allontanarsi così tanto dalla sua “casa” potrebbe essere stato il surriscaldamento dei ghiacciai.
Don’t feed the lost polar bear – warn Russian experts as rescue poised to begin.
— The Siberian Times (@siberian_times) 19 giugno 2019
The beast is pictured at Norilsk garbage dump, a police convoy following its every move.https://t.co/paBDogWxOM pic.twitter.com/9bok6GsMWE
Il motivo dell’allontanamento dal proprio habitat
Secondo quanto si apprende dal New York Times, l’animale dovrebbe trovarsi normalmente nella zona del Mare di Kara, porzione meridionale del mar Glaciale Artico, a nord della costa Siberiana. Come nel caso dell’orso ritrovato vicino al villaggio della Kamchatka, anche in questo l’animale potrebbe essersi allontanato a causa della fame. Le devastazioni del cambiamento climatico stanno, infatti, colpendo duramente la fauna che vive nei ghiacciai. Dunque, l’animale potrebbe essersi spinto lontano dal proprio habitat in cerca di cibo, e, forse disorientato e disperato, è giunto a oltre 400 chilometri di distanza.
Gli esperti
Dmitry Gorshkov, esperto di biodiversità presso l’ufficio russo del World Wildlife Fund – WWF – ha detto che gli orsi polari sono sempre più spesso costretti a compiere azzardi disperati. Sul NY Times si leggono le sue parole: “Non è normale per loro arrivare così a sud, ma la situazione insolita può accadere a causa della mancanza di cibo naturale e di ghiaccio“. Gorshkov ha aggiunto: “È molto difficile ridurre localmente il cambiamento climatico. L’Artico è uno dei luoghi più colpiti“. Secondo gli scienziati, infatti, la regione artica si sta surriscaldando circa il doppio della media globale, concordano sul fatto che lo scioglimento dei ghiacciai nella regione sta accelerando. I biologi hanno, inoltre, avvertito che la diminuzione del ghiaccio nell’Artico porterà a un calo drastico della popolazione mondiale di orsi polari.
Immagine in evidenza: Orso polare nella città russa di Norilsk. Fonte: ABC News/Twitter
Emaciated polar bear sighted in Russian industrial city in Siberia, far south of its normal hunting grounds.
— ABC News (@ABC) 19 giugno 2019
The last time a polar bear was seen in the area around Norilsk was more than 40 years ago, the chief of the local hunting department says. https://t.co/Gbri5Fi3xi pic.twitter.com/1l24PKihjo