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Arturo Saraceno suicida in carcere: uccise la fidanzata a coltellate

Pubblicato: 20/06/2019 14:57

La notizia è stata diffusa dalla Gazzetta del Sud: si è tolto la vita in carcere Arturo Saraceno, l’uomo che nel 2016 aveva ucciso la propria fidanzata – che avrebbe dovuto sposare – con più di 15 coltellate. Aveva cercato di suicidarsi già quel triste 16 maggio ma, sopravvissuto, ora si trovava in carcere di Rossano per omicidio colposo.

Arturo Saraceno: l’omicidio di Debora Fuso nel 2016

Era il 16 maggio del 2016 quando, a seguito dell’ennesima lite, Arturo Saraceno si avventava sulla fidanzata 25enne Debora Fuso. I due, insieme da 6 anni, avrebbero dovuto sposarsi a breve ma qualcosa del loro amore aveva iniziato a sgretolarsi.

La mancanza di fiducia e anche la gelosia, entrambe complici del raptus che ha spinto Saraceno, dopo l’ennesima lite, ad avventarsi su di lei uccidendola con un coltello da cucina. Prima l’aggressione da cui era riuscita a scappare nonostante le coltellate, poi l’inseguimento sino all’androne del palazzo dove Saraceno gli ha sferrato le coltellate fatali.

Arturo Saraceno suicida in carcere

Dopo aver ucciso lei, Saraceno rivolse l’arma – un coltello da cucina – contro sé stesso per togliersi la vita. Un tentativo però sventato dall’intervento dei soccorsi che lo hanno prelevato dalla casa ancora in vita e in un lago di sangue mentre per la compagna non c’era più nulla da fare.

Da quel giorno ha gravato su Saraceno l’accusa di omicidio colposo per il quale era stato condannato e sempre la quale si trovava in carcere. Una condanna a 16 anni di carcere che la famiglia di Debora Fuso non aveva mai accettato.

A due anni dall’omicidio della fidanzata, Saraceno si è tolto la vita proprio nel carcere dove stava scontando la sua pena. Sfruttando l’assenza del compagno di cella, temporaneamente fuori nel cortile per il passeggio, ha legalo alla finestra del bagno la corda dell’accappatoio adibita a cappio e si è suicidato. Vano ogni genere di soccorso.