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Eleonora Bottaro, rifiutò la chemioterapia: condannati i genitori

Pubblicato: 20/06/2019 16:02

Era il 31 agosto del 2016 quando veniva diffusa la notizia della morte di Eleonora Bottaro, una ragazza di appena 18 anni deceduta a causa di una grave forma di leucemia con poca speranza di guarigione, nello specifico leucemia linfoblatica di tipo B2. Una morte che riscosse particolare attenzione mediatica alla luce di quel rifiuto, giunto al momento della diagnosi del tumore, da parte dei genitori e dell’allora 17enne della chemioterapia in favore di cure alternative.

La diagnosi del tumore e il rifiuto della chemio

Fin dal principio, quando i genitori di Eleonora Bottaro e lei stessa decisero di rifiutare la chemioterapia, i medici del reparto di Oncoematologia di Padova decisero di segnalare il caso al Tribunale dei Minori. I genitori e la ragazza avevano infatti preferito le cure alternative del medico tedesco Ryke Geerd Hamer alla chemio. La battaglia per la famiglia presto si aprì dunque su un altro fronte: uno contro la malattia, l’altra in Tribunale per il rifiuto della chemio.

L’accusa di omicidio colposo, poi il proscioglimento

Accusati in un primo momento di omicidio colposo all’indomani della morte della ragazza, avvenuta in Svizzera, i genitori vennero prosciolti dall’accusa nel dicembre del 2017 come deciso dal gup dell’udienza preliminare, Mariella Fino. Il giudice, con la decisione di prosciogliere dall’accusa i genitori di Eleonora, aveva citato il diritto facente parte della libertà di cura nonché l’autodeterminazione della ragazza.

Prosciolti nel novembre del 2017, i genitori di Eleonora Bottaro tornarono alla sbarra nuovamente il 25 ottobre del 2018 per l’udienza della Corte d’Appello, iter chiesto dalla Procura di Padova.

La Procura infatti, per voce del procuratore aggiunto Sanzani, non aveva intenzione che un caso così delicato come la morte della ragazza si esaurisse in una sentenza emessa in fase preliminare.

La condanna del Tribunale di Padova

Diversa però oggi la sentenza del Tribunale di Padova che ha deciso invece di condannare entrambi i genitori, Lino e Rita Bottaro. Appellandosi sempre al principio di libertà di cura, secondo quanto avanzato dalla pm Sanzari in aula, riportato da Ansa, Eleonora Bottaro sarebbe stata “condizionata” dal pensiero dei genitori che non le avrebbero permesso di costruire una propria libertà di scelta. Ancora non sono state rese note le motivazioni della sentenza emessa oggi nei confronti dei genitori dell’allora 18enne, condannati entrambi a 2 anni di carcere.