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Napoletani scomparsi in Messico da oltre un anno: “Notizie incoraggianti”

Pubblicato: 26/06/2019 18:35

L’ultima notizia che avevano avuto i familiari di Raffaele e Antonio Russo e di Vincenzo Cimmino, i tre napoletani scomparsi in Messico, risaliva agli inizi di giugno. Ieri è arrivata un’ulteriore comunicazione che fa sperare i parenti di ritrovare i loro cari ancora in vita.

L’incontro a Roma con il sottosegretario agli Esteri

Raffaele Russo, il figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino sono scomparsi nel nulla il 31 gennaio 2018 da Tecalitlán, nello Stato di Jalisco, in Messico. Da allora la famiglia dei tre napoletani non si è mai arresa e ha sempre cercato di scoprire la verità. Ieri i Russo e i Cimmino, si sono recati a Roma, insieme al loro legale Luigi Ferrandino, per in contrare il sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo. Si legge su Il Mattino che, alla Farnesina, il senatore, appena tornato da una missione, ha fornito ai familiari alcune informazioni sulle indagini in corso. A seguito dell’incontro, Francesco Russo, figlio e fratello di Raffaele e Antonio, ha affermato: “Sebbene le indagini siano coperte dal massimo riserbo, ci hanno riferito che le notizie sono incoraggianti“.

Le indagini

La Procura General dello Stato di Jalisco sta continuando le indagini per scoprire qualcosa in più riguardo al sequestro dei tre italiani. L’avvocato Ferrandino ha detto: “È ovvio che le indagini siano coperte dalla massima segretezza poiché essa è garanzia di risultati positivi“. E ha aggiunto: “Diffondere notizie in merito all’attività investigativa significa danneggiare il lavoro degli inquirenti“. E, infine, ha comunicato la notizia più importante: “Il mio augurio è che presto si possa avere un epilogo positivo, sembra vi siano speranze di trovarli ancora in vita“.

Finora per la vicenda sono stati arrestati tre poliziotti, come si legge su Napoli Today, che hanno confessato di aver venduto Raffaele e Antonio Russo e Vincenzo Cimmino. Gli agenti hanno detto di averli ceduti a un gruppo criminale affiliato al cartello di Jalisco Nuova Generazione per 43 euro. Anche se i criminali non sono mai stati individuati, nel luglio del 2018 è stato effettuato un altro arresto. A finire in manette un presunto narcotrafficante che avrebbe pagato la polizia in cambio dei tre napoletani.

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