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Lazio, spariscono i cavalli: è allarme racket di macelli clandestini

Pubblicato: 28/06/2019 16:27

In questa turpe vicenda ci sono tutti i presupposti per credere che dietro a questi numerosi furti si agiti un progetto criminale ma, al momento, queste permangono semplicemente delle ipotesi vagliate dai carabinieri. Dall’inizio dell’anno, secondo le denunce raccolte, sarebbero già spariti 80 cavalli da Roma nord, precisamente nella zona compresa tra Ladispoli e il Lago di Bracciano.

Roma, furti di cavalli: oltre 80 casi in 6 mesi

Sono sempre più numerose le denunce raccolte dagli agenti a Nord di Roma e tutti vertono sullo stesso fatto: furto di cavalli. 5 spariti da un maneggio di Ladispoli nella notte di due giorni fa, altri 5 svaniti nel nulla poco prima, a Manziana. “Lauta ricompensa a chi porta a casa Magic, Vieni qua, Agata, Sillavy e Flika” sono le parole rilasciata a Il Tempo da Dora Lazzarotto, la proprietaria dell’ultimo maneggio che ha subito appena qualche giorno fa il furto di 5 esemplari equini.

Il sospetto su 5 persone

Ma come dicevamo questo è solamente l’ultimo abigeato denunciato in ordine temporale, l’ennesimo che, agli occhi degli inquirenti porta alla luce dettagli che si ripetono, modalità che fanno presupporre un soggiacente piano d’azione ben studiato e collaudato. Gli allevatori che dall’inizio dell’anno hanno denunciato i furti si sono messi tra di loro in contatto evidenziando punti in comune, congruenze tra le diversi e tristi esperienze. Secondo quanto emerso dalle indagini sembra che il “gruppo”, presumibilmente composto da 4 persone ed un autista, si intendano tutte a vario titolo di cavalli e di allevamenti.

Il piano attuato un mese prima del furto

Persone informate abbastanza da sapere come agire e quando agire: generalmente la notte, quando possono passare inosservati, e il più delle volte conoscono dettagliatamente i punti ciechi dell’area videosorvegliata. Tagliano boschetti, evitano determinati accessi come se conoscessero alla perfezione le telecamere. Secondo gli allevatori infatti, le 5 persone su cui ricadono i loro dubbi, inizierebbero ad elaborare il furto circa un mese prima di attuare il colpo: ispezioni sul luogo con la scusa di avere informazioni, per studiare orari.

Il sospetto del racket clandestino

Il nostro maneggio ha le telecamere, ma questi ladri si sono mossi riuscendo ad evaderle. Sono passati dal boschetto – spiega la Lazzarotto a Il Tempo – Tagliando la recinzione e hanno rubato un cavallo al paddock e quattro cavalli in box. Sono disperata, per noi sono come dei figli“. Il motivo? Non si tratta di purosangue da corsa, motivo che fa presupporre agli allevatori che non sia il loro valore commerciale ad attirare i ladri. Al momento, una delle possibilità potrebbe essere il furto di cavalli volti a finire del vortice di un mero racket di macelli illegali.