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Carola Rackete, per la Procura “Non c’era stato di necessità”

Pubblicato: 01/07/2019 23:28

Carola Rackete ha provato a chiarire la sua posizione durante l’interrogatorio di questo pomeriggio: “Non volevo colpire la motovedetta della Guardia di Finanza, credevo che si spostasse e me la sono trovata davanti. Non era mia intenzione colpirli“, avrebbe detto al gip di Agrigento Alessandra Vella.

La posizione della Procura

La Procura ritiene che la comandante della Sea Watch, Carola Rackete non ha agito quella notte in stato di necessità, come invece ribadito dalla Ong quando è entrata in porto nonostante l’alt della Guardia di Finanza. La Procura ha chiesto la convalida dell’arresto della giovane, il divieto di dimora nell’Agrigentino per la resistenza a nave da guerra, e la resistenza a pubblico ufficiale.

Più volte la Ong ha ribadito che i porti libici non sono da considerarsi porti sicuri. La Procura quindi ha deciso di controllare se “i porti della Libia possono ritenersi sicuri o meno” e se “la zona Sar libica è efficacemente presidiata dalle autorità della guardia costiera libica” ha spiegato il Procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio. 

La posizione di Salvini

Intanto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, chiede il rilascio della sua connazionale Carola spiegando che una procedura nell’ambito dello stato di diritto può portare “soltanto al rilascio di Carola Rackete” ha spiegato tramite il suo profilo Facebook. Molto diversa la posizione del ministro degli Interni Matteo Salvini: “Dalla giustizia mi aspetto pene severe per chi ha attentato alla vita di militari italiani e ha ignorato ripetutamente le nostre leggi. Dagli altri Paesi europei, Germania e Francia in primis, mi aspetto silenzio e rispetto. In ogni caso, siamo comunque pronti ad espellere la ricca fuorilegge tedesca“, ha commentato al termine dell’interrogatorio della Rackete.

Le parole del Procuratore di Agrigento sono chiarissime: la fuorilegge tedesca merita il carcere“, ha scritto su Instagram.