Vai al contenuto

Lo scontrino elettronico è obbligatorio da oggi: cosa cambia e come funziona

Pubblicato: 02/07/2019 09:50

Il 1° luglio 2019 lo scontrino elettronico è diventato obbligatorio, comportando alcune novità per gli esercenti (per i consumatori la situazione resta sostanzialmente invariata). A introdurlo è il decreto n. 119/2018, legato alla Legge di Bilancio 2019, e interessa circa 260mila negozianti. Ci sono tre obiettivi trainanti dietro questo cambiamento: accelerare la macchina dei controlli, ridurre i costi di gestione e contrastare l’evasione fiscale. Dopo l’esordio della fattura elettronica, è il secondo passo operativo verso queste tre direzioni. Ma cosa cambia?

Scontrino elettronico obbligatorio

Questo è vero, inizialmente, almeno per 260mila esercenti in tutta Italia. Nello specifico, l’obbligo di scontrino elettronico riguarda attività con un volume d’affari annuo di oltre 400mila euro. Per i negozi sotto questa soglia, la novità sarà operativa dal 1° gennaio 2020.

Addio alla formula cartacea, dunque, ma con un iter graduale. L’obiettivo è la certificazione digitale degli acquisti, che per il cliente serve ad accedere ai servizi previsti in garanzia e alle detrazioni fiscali.

Cosa cambia per i consumatori

Lato consumatori, l’effetto della novità è decisamente esiguo perché diranno addio al classico scontrino in favore di un documento (sempre cartaceo) privo di valore fiscale ma che potranno utilizzare per esercitare i propri diritti in caso di cambio del prodotto e garanzia.

Ma cosa accade senza il classico scontrino, nel caso in cui si debbano dedurre spese in sede di dichiarazione dei redditi? Sostanzialmente non cambia nulla: lo scontrino digitale, infatti, è un documento valido a tutti gli effetti ai fini fiscali per il 730 o il modello Unico.

Le novità per gli esercenti

Lato esercenti ci sono diverse novità di fondo: anzitutto, l’introduzione di un registratore di cassa digitale collegato all’Agenzia delle Entrate. I negozianti hanno facoltà di mantenere quello analogico ma devono dotarsi di un apposito software per ottemperare all’obbligo di scontrino elettronico.

L’alternativa è quella di inserire i corrispettivi giornalieri manualmente, direttamente nella relativa sezione del portale Fatture e Corrispettivi Agenzia delle Entrate. Questo prevede precisi tempi di trasmissione per non incorrere in sanzioni: l’esercente dovrà inserirli online entro 12 giorni dalle operazioni. Per 6 mesi ci sarà una maglia temporale più larga, che consente la registrazione dei corrispettivi online entro il mese successivo alle operazioni.

Chi deve emettere scontrino elettronico? Tutti i negozianti del commercio al minuto (comprese le attività di somministrazione alimenti e bevande). Ci sono, però, alcuni soggetti esenti.

Le attività esenti dall’obbligo

Secondo le nuove disposizioni in materia di scontrino elettronico, alcune categorie di esercenti risultano esenti dall’obbligo. Si tratta di tutti i soggetti esterni al circuito di certificazione dei corrispettivi.

Chi sono? Anzitutto – per citarne alcuni – tabaccai, giornalai, venditori di prodotti agricoli, operatori della telecomunicazione o radiodiffusione, operatori di trasporto pubblico (di persone o veicoli), venditori di carburanti.

I benefici per il Fisco

I registratori digitali (o, in alternativa, quelli analogici con software preposto alla comunicazione dei dati all’Agenzia delle Entrate) consentono di ridurre i tempi di controllo fiscale e perfezionare le procedure.

È previsto un sensibile calo del fenomeno dell’evasione, ma questo comporta un costo per il negoziante (che dovrà dotarsi dei macchinari utili a rispettare l’obbligo).

Per questo, è stato previsto un credito d’imposta sul 50% del valore (fino a un massimo di 250 euro), mentre il benefit è fino a 50 euro per chi decide di adattare il vecchio registratore di cassa.

Ultimo Aggiornamento: 02/07/2019 10:13