Il corpo forestale avrebbe individuato la possibile causa dell’enorme rogo divampato ieri sul litorale di Orrì, in Sardegna. Gli incendi, che hanno costretto turisti e residenti a evacuare, sono partiti da un agrumeto in cui un contadino stava bruciando delle sterpaglie. Non c’è alcun dolo ma molta imprudenza, ha fatto sapere il comandante Casula.
La causa del rogo
Il comandante del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, Antonio Casula, ha rilasciato un’intervista all’Ansa, ripresa da L’Unione Sarda, riguardo al rogo di ieri divampato sulla spiaggia di Tortolí, in provincia di Nuoro. Casula ha detto: “Non c’è nessun dolo alla base del disastro che ha colpito questo territorio ma un’imprudenza, un’azione colposa“. E ha spiegato che le indagini hanno portato a scoprire il punto principale dal quale si sono sviluppati gli incendi, confluiti poi in un unico grande fuoco: “Abbiamo individuato il punto di innesco dell’incendio che è la zona di San Salvatore nei pressi della spiaggia di Orrì, un’area utilizzata per attività agronomiche: il rogo è partito da un agrumeto in cui un uomo stava bruciando residui di potatura accumulati nel suo terreno“. Da un piccolo rogo di sterpaglie è iniziato tutto, il maestrale ha fatto il resto.
Le indagini
Il comandante ha aggiunto che le indagini stanno proseguendo per avvalorare la tesi del punto di innesco: “L’attività investigativa è nel pieno del lavoro per accertare questa tesi, stiamo incrociando i dati e le testimonianze per avere la certezza di questa responsabilità“. Dopodiché “spetterà poi alla magistratura intervenire con provvedimenti adeguati“. Casula ha concluso con una triste constatazione: “Se da un lato tiriamo un sospiro di sollievo perché non c’è stato dolo dall’altro constatiamo che nonostante la nostra costante campagna di sensibilizzazione ancora non c’è consapevolezza del divieto di bruciare sterpaglie in una giornata di vento e quindi a forte rischio. Un punto sul quale dobbiamo intervenire con più forza“.
Sul quotidiano sardo si leggono anche le parole dell’assessore Gianni Lampis giunto sul luogo: “Se dovessimo trovare i responsabili saranno assicurati alla giustizia e la Regione si costituirà parte civile“. Anche il presidente della Regione, Christian Solinas, ha garantito che: “Siamo ora impegnati a ricercare le cause e i responsabili di questo disastro oltre che a verificare i margini per ristorare gli ingenti danni subiti dalle comunità colpite“.
Persone evacuate e ingenti danni
L’incendio ha minacciato una ventina di abitazioni che sono state evacuate insieme a un agriturismo e a due campeggi. Il fumo ha invaso anche la spiaggia dove vi erano i turisti impauriti. Ha, inoltre, devastato oltre 600 ettari di terreno nel territorio di Tortolì. Per spegnerlo si sono messi all’opera il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, e moltissimi volontari della Protezione civile. Sono intervenuti anche due Canadair provenienti da Trapani e da Napoli, oltre a tre elicotteri del Corpo forestale regionale.
Da questa mattina #vigilidelfuoco impegnati a Tortolí (NU) per un vasto incendio boschivo: unità di terra e tre #canadair sul posto. Evacuata una spiaggia e alcune abitazioni #13luglio pic.twitter.com/zk0d2Ea69l
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) 13 luglio 2019
Immagine in evidenza: Rogo di Tortolí, provincia di Nuoro. Fonte: Vigile del Fuoco/Twitter