Vai al contenuto

Pupo e il gioco d’azzardo: “Sono l’esempio vivente che se ne può uscire”

Pubblicato: 16/07/2019 21:52

Pupo vive la sua vittoria, quella sulla ludopatia, come un dovere verso tutti quelli che si sono perduti nel tunnel del gioco d’azzardo. Per questo alla festa delle Acli regionali e provinciali di Ponticino, di cui è stato testimonial, il cantante si è messo a completa disposizione di chi ha o ha avuto il suo stesso problema. Il conduttore di Un’Estate Fa è riuscito a superare la dipendenza con l’aiuto delle donne della sua famiglia: “Grazie alle donne della mia famiglia ne sono uscito. Sono una barriera pazzesca: non vogliono che mi si faccia gol“.

All’evento, insieme a Pupo, tante personalità che con lui hanno affrontato il tema delicato. Stando ai dati registrati nella provincia di Arezzo, i soldi spesi per il gioco d’azzardo hanno raggiunto cifre preoccupanti. 5.469.807 euro solo nel comune di Laterina-Pergine.

La prova che si può cambiare

Ormai per Pupo il vizio del gioco è solo un brutto ricordo. Il cantante ammette di essere stato schiavo della ludopatia in precedenza. “Io ho fatto una promessa a me stesso, nel momento in cui ho capito che forse potevo uscire dal tunnel del gioco d’azzardo, di dedicare parte della mia vita a raccontare quello che mi è capitato” ha detto a Ponticino in provincia di Arezzo.

Ma dichiara anche, con grande soddisfazione, di essere la prova vivente che si può cambiare se si vuole cambiare. “Chiaramente dal punto di vista di uno che ce l’ha fatta. L’esempio vivente che se ne può uscire. Lo sento come un dovere, un impegno perché la vita a me a restituito qualcosa che non sempre restituisce, non lo dico io ma le statistiche. Direi che il mio ‘come-in back’, il mio ritorno, è rarissimo. In questo senso ho il dovere di restituire almeno in termini di racconto qualcosa alle persone che invece adesso sono dentro al problema“.

Lì dove tutto ebbe inizio

Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, è nato proprio qui, a Ponticino. “Sono partito da qui” dice con orgoglio in occasione dell’evento. “Da questo teatrino dell’Acli di Ponticino. Dove siamo oggi per dibattere su questa tematica delicata che è la ludopatia e la dipendenza del gioco d’azzardo. Qui ho cominciato ad organizzare i primi spettacolini, riuscendo a racimolare i primi soldi per comprarmi il biglietto del treno per andare, insieme al mio amico Beppe Tinti di Ponticino, a Milano a far ascoltare le mie canzoni”.

I ricordi si rincorrono felici nella mente del cantante. “Il fatto di essere ancora qua dopo tanti anni è un motivo di orgoglio ma anche di aver centrato alcune scelte a volte apparentemente difficili“.

Ultimo Aggiornamento: 16/07/2019 21:54