Vai al contenuto

Armstrong, accordo segreto da 6 milioni tra la famiglia e l’ospedale in cui morì l’astronauta

Pubblicato: 24/07/2019 15:18

Ci potrebbe essere un accordo torbido intorno alla morte di uno degli eroi nazionali americani: Neil Armstrong, primo uomo a mettere piede sulla Luna proprio 50 anni fa. A quanto pare, infatti, un ospedale di Cincinnati avrebbe pagato 6 milioni di dollari alla famiglia dell’astronauta per questioni legate alla morte dell’uomo.

Un risarcimento per evitare un caso mediatico

A rivelare il caso è il New York Times, che avrebbe raccolto 93 pagine di documenti che dimostrerebbero che la famiglia dell’eroe americano avrebbe chiesto 7 milioni di dollari di risarcimento. Il 7 agosto 2012 Armstrong si sarebbe infatti sottoposto a un’operazione cardiaca presso il Mercy Health Fairfile Hospital. Dopo l’operazione, che era stata effettuata con successo, all’astronauta era stato installato un pacemaker temporaneo. in fase post operatoria, però, secondo quanto rilevato dalla famiglia un lo staff dell’ospedale avrebbe erroneamente tolto il pacemaker, causando a quel punto la morte dell’uomo. Armstrong morì il 25 agosto di quell’anno, pochi giorni dopo l’operazione.

Risarciti i figli dell’astronauta

I figli di Armstrong, Mark e Rick, hanno accusato in linea stragiudiziale l’ospedale di aver operato in maniera scorretta ed aver così causato la morte del padre. L’ospedale, dal canto suo, non ha riconosciuto alcuna colpa o responsabilità nella procedura chirurgica o post chirurgica, ma ha deciso di pagare 6 dei 7 milioni chiesti perché non voleva assolutamente dare risonanza alle accuse di aver potuto causare un danno letale ad uno dei più importanti eroi americani degli ultimi secoli.

L’uomo della Luna

Pochi giorni fa abbiamo festeggiato il 50esimo anniversario del primo viaggio umano sulla Luna, di cui fu protagonista proprio Neil Armstrong. Armstrong compì questa enorme impresa a 39 anni, dopo aver vissuto esperienze di vita drammatiche come la morte dell’amico Edward White (astronauta, ucciso nel tragico incidente dell’Apollo 1 a Cape Canaveral) e quella della figlia Karen, uccisa da complicazioni in seguito a un tumore maligno.

(Immagine in alto, fonte: Nasa)

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure