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Torino: arrestato lo “scrittore assassino” in fuga da 12 giorni

Pubblicato: 25/07/2019 16:56

Daniele Ughetto Piampaschet, 41 anni, è stato arrestato oggi a Giaveno, a seguito di una latitanza durata meno di due settimane. La fuga dello “scrittore assassino”, com’è stato soprannominato dalla stampa, è terminata. Adesso dovrà scontare 25 anni di carcere.

Lo “scrittore assassino” in fuga dal 13 luglio

I carabinieri lo cercavano dal 13 luglio scorso, quando si erano presentati a casa sua a Giaveno, in provincia di Torino, e non l’avevano trovato. Daniele Ughetto Piampaschet, 41 anni, meglio noto come lo “scrittore assassino”, si era dato alla fuga dopo la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione. Piampaschet era stato condannato in via definitiva a 25 anni di carcere per l’omicidio di Anthonia Egbuna, una ragazza nigeriana di 20 anni che faceva la prostituta. L’assassinio era avvenuto nel 2011 e il corpo della 20enne era stato ritrovato nel Po a San Mauro Torinese nel febbraio 2012.

Le indagini dei carabinieri

Come si legge su La Stampa, quando i carabinieri si erano presentati lo scorso 13 luglio a casa dei genitori di Piampaschet, il padre aveva tentato di bloccarli ed era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Questo atteggiamento ha insospettito gli uomini dell’Arma che hanno seguito il genitore mentre portava da mangiare al figlio in una casa di proprietà della famiglia pochi metri distante dalla loro abitazione principale. Hanno così trovato il 41enne latitante e lo hanno arrestato.

Un piano di fuga più ampio

I militari hanno trovato nella casa in cui si rifugiava Daniele Ughetto Piampaschet alcuni manoscritti. All’epoca, il 41enne fu inchiodato grazie a un suo romanzo, intitolato La rosa e il leone, datato 2011, mai pubblicato. Nelle pagine del testo l’uomo avrebbe anticipato l’omicidio. Anche in questo caso, come allora, i documenti ritrovati hanno svelato il piano del fuggitivo. Piampaschet, secondo quanto scritto, avrebbe dovuto raggiungere un’altra casa di famiglia a Terrasini, in provincia di Palermo. Dalla Sicilia, poi, avrebbe proseguito, probabilmente, per la Tunisia. Stefano Tizzani, il legale dell’uomo sin dall’inizio del processo, ha fatto sapere che il suo assistito “cercava il coraggio di costituirsi, non aveva intenzione di fuggire“.

Ultimo Aggiornamento: 25/07/2019 17:00