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Torino, 6 anni con un tubo di 30 centimetri nello stomaco: paziente denuncia i medici

Pubblicato: 26/07/2019 11:32

Per 6 anni ha vissuto lamentando a più riprese dolori addominali, acidità e vomito, ora, Roberto Re, 51enne residente a San Giorgio Canavese, in provincia di Torino, sa che la causa di quel malessere era un tubo di 30 centimetri “dimenticato” nel suo stomaco da chi lo ha operato per una colicisti, appunto, 6 anni fa. L’uomo ha adesso denunciato i medici che lo operarono.

Un tubo di 30 centimetri nello stomaco per 6 anni

Come riporta il Corriere della sera, Roberto Re si era sottoposto 6 anni fa a un intervento alla cistifellea, ma, evidentemente, chi lo ha operato non ha rimosso uno degli strumenti medici usati durante l’operazione, probabilmente un tubo di 30 centimetri usato per la respirazione che è finito nello stomaco dell’uomo.

Nel corso dei 6 anni intercorsi tra l’operazione e la scoperta del tubo dentro il proprio stomaco, il 51enne ha subìto le conseguenze della presenza di quel corpo estraneo all’interno del proprio organismo, lamentando acidità, vomito e dolori addominali.

La scoperta del tubo grazie a una tac e la denuncia

Considerato lo stato di malessere in cui ha vissuto, il 51enne di San Giorgio Canavese si è spesso sottoposto a controlli per tentare di capire il motivo di quei dolori. Purtroppo, nessun controllo ha avuto gli esiti sperati e nessun medico era riuscito a capire come mai si sentisse così male.

A fine maggio, è poi arrivata la svolta: dopo essere stato colpito da una febbre cronica è stato ricoverato all’ospedale Molinette. Qui, non trovando soluzione al suo malessere, i dottori hanno deciso di sottoporlo ad una tac che ha mostrato la presenza di un corpo estraneo nel suo stomaco. I medici hanno quindi estratto il tubo di 30 centimetri dal suo stomaco senza ricorrere ad un’operazione chirurgica.

In seguito alla rimozione del tubo, le condizioni dell’uomo sono rapidamente migliorate, ma considerati i 6 anni trascorsi in preda al malessere, assistito dal legale Giampiero Bonino, Roberto Re ha deciso di sporgere denuncia e l’ipotesi di reato è qudi lesioni colpose. La Procura di Torino ora dovrà indagare e individuare le responsabilità dei dottori.