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Carabiniere ucciso: quel giorno non aveva con sé la pistola di ordinanza

Pubblicato: 30/07/2019 17:23

Oggi il comandante dei carabinieri Francesco Gargano ha tenuto una conferenza per aggiornare la stampa sulle indagini sulla morte del carabiniere Mario Cerciello Rega. Durante la conferenza sono emerse alcune novità, tra cui la conferma del fatto che Elder Lee non sia stato bendato come invece è accaduto a Christian Gabriel Natale Hjorth.

Il particolare inedito emerso durante la conferenza stampa riguarda invece Mario Cerciello Rega: pare che, al momento dell’aggressione, Rega non avesse con sé la sua pistola d’ordinanza. Molti sono ancora i punti da chiarire, e non sono ancora terminate le indagini sul caso.

Un attacco totalmente inaspettato

A parlare è Francesco Gargano, che in primis punta a spiegare la dinamica dei fatti: “Loro non immaginavano di trovarsi di fronte una persona che si presenta con un coltello di 18 centimetri e non pensavano di essere aggrediti nel momento in cui si qualificano. Non c’è stato momento di fare altro, quando ha cinto da dietro Elder lui ha estratto il coltello e l’ha ferito (…) Nel momento in cui si sono qualificati sono stati immediatamente aggrediti, pochi attimi in cui Varriale è stato sopraffatto e buttato a terra”. Essere armati o meno, spiega Gargano, non avrebbe fatto tanta differenza. È una realtà, però, che Cerciello Rega non avesse l’arma: “La pistola l’abbiamo trovata nel suo armadietto in caserma e il motivo perché fosse lì lo sa solo lui. L’unica cosa che sappiamo è che aveva con sé le manette e che era in servizio. Varriale invece aveva l’arma e gli è stata subito presa per esaminarla dopo il fatto”. In zona c’erano anche 4 pattuglie, che non sono intervenute se non qualche minuto dopo l’allarme dato da Varriale: “Le pattuglie erano lì e sono state lasciate lì per intervenire. Erano a distanza tale da non poter essere viste per non pregiudicare l’operazione”.

I fermati “liberi da qualunque tipo di vincolo”

Sul trattamento dei due fermati, la posizione dell’Arma è molto chiara, e si smentisce che anche l’altro ragazzo, Elder Lee, sia stato bendato, né che i due siano arrivati in caserma con segni di maltrattamenti: “Quando sono arrivati erano liberi da qualunque tipo di vincolo, in ottime condizioni, senza segni di nessuno genere”. I due sono stati seguiti a livello legale: “Abbiamo fornito l’avvocato d’ufficio, nominato l’interprete e consentito a Gabriel Natale di aver un colloquio preliminare con il suo avvocato da soli”.

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2019 17:24