La Siberia sta, letteralmente, andando a fuoco. Da giorni, ormai, vastissimi incendi stanno scoppiando in tutta la Regione e si teme che ciò che sta accadendo possa avere gravissime ripercussioni ambientali e climatiche in tutto il pianeta.
L’opinione di alcuni esperti è che il diramarsi di incendi non sia casuale, ma che possa essere legato ai cambiamenti avvenuti per via del surriscaldamento del pianeta.
Un intero ecosistema in pericolo
I numeri fanno paura: più di 3 milioni di ettari di foresta andati in fumo, circa 100 milioni di tonnellate di anidride carbonica diffuse dall’inizio degli incendi (ovvero fine giugno) fino ad oggi. Il governo russo è intervenuto, anche se si ipotizza che si sia trattato di un intervento non abbastanza immediato e tempestivo. Dmitry Medvedev, primo ministro russo, ha chiesto alla polizia locale di capire se i primi incendi siano stati appiccati da qualcuno o se tutta la responsabilità sia dovuta ad eventi accidentali o all’inusuale aumento delle temperature in zona.
Donald Trump ha offerto il suo aiuto
Quel che è certo è che la situazione è decisamente grave, anche perché per qualche motivo i soccorsi e gli interventi di spegnimento sono intervenuti su alcune zone tralasciando invece altre, il che ha portato gli incendi ad essere quasi totalmente fuori controllo. È pur vero che gli incendi iniziali non sono divampati in una zona abitata, per cui ci si è accorti dell’emergenza con un ritardo che si è rivelato fatale.
La situazione è così grave che il Presidente USA Donald Trump ha offerto ufficialmente il suo aiuto, il che potrebbe anche essere dovuto al fatto che i fuochi stanno arrivando ad alcuni Stati americani come lo Utah, nonché all’Alaska e al Canada. Il proposito di Donald Trump è stato letto in maniera molto positiva dal Cremlino che, in una nota, ha confermato che sia “possibile ripristinare totalmente le relazioni” tra Russia e Usa “in futuro”.
Immagini impressionanti dalla #Siberia. pic.twitter.com/Bf1mg3UTQ8
— Marco Bordoni (@bordoni_saker) July 27, 2019