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Monfalcone, la sindaca contro gli insegnanti “di sinistra”. È bufera: “Siamo alle liste di proscrizione”

Pubblicato: 05/08/2019 13:27

È avvolta da una polemogena aurea di polemiche la sindaca leghista di Monfalcone, comune italiano in provincia di Gorizia, Anna Maria Cisint. Attualmente le critiche si incentrano sulle ultime dichiarazioni rilasciate dalla sindaca, riportate da Il Piccolo di Gorizia, che mette in luce anche tutte le polemiche che gravitano attorno.

Cisint: “Finita la dittatura

La sinistra deve capire che è finita la sua dittatura, scuola compresa“, lo si deduce chiaramente che nel mirino delle parole della sindaca di Monfacolne, la leghista Cisint, c’è l’istruzione e la conseguente strumentalizzazione. Accuse molto forti rivolte al “mondo della sinistra”, messo pubblicamente a processo e imputato di “dittatura” all’interno degli ambienti scolastici.

Il cv vitae da sindaca

La critica viene mossa dalla sindaca di Monfalcone che certo non è nuova alla prima pagine della cronaca locale. Risaliva all’ottobre del 2018, quando La Sinistra per Monfalcone denunciava una “censura” da parte della sindaca che avrebbe dato disposizione di togliere dalla biblioteca le copie sia de Il Manifesto, sia de L’Avvenire per farlo poi affiorare nelle case di riposo.

Il giallo di L’Avvenire e Il Manifesto

Alla critica mossa, la sindaca aveva così dichiarato, come riportato da La Repubblica: “Le copie de Il Manifesta e L’Avvenire vengono spedite alla casa di riposo di Monfalcone. I lettori di questi giornali sono pochi, riteniamo di potere decidere sulla base dell’utilità. Io tengo bene a mente i problemi di Monfalcone, come la filiera di subappalti di Fincantieri, il degrado, la “sanità”, puntualizza la sindaca“, facendo intendere di avere a cuore risolvere problemi di natura diversa.

45%, tetto massimo alunni stranieri

E sempre la Cisint, facendo un ulteriore passo indietro sino al luglio del 2018, firmataria per il Comune di Monfalcone di una convenzione con due scuole materne con l’obiettivo di fissare un tetto massimo – quota 45% – di alunni stranieri in classe. Una convenzione che aveva avuto, come conseguenza, l’esclusione di decine di bambini ai quali la Cisint aveva assicurato uno scuolabus per poter raggiungere altri istituti limitrofi, tra gli elogi e i commenti positivi di Matteo Salvini.

Un Garante per sorvegliare le dicerie sulla Lega

Il problema ora però sembra agitarsi all’interno delle classi stesse e nel mirino ci sono gli insegnanti e il loro “vergognoso utilizzo politico dell’istruzione fatto dai mondi della sinistra“, dichiara Massimiliano Fedriga – presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – sposando la linea della Cisint, come riporta Il Piccolo.

Parole che arrivano a ridosso della decisione della sindaca di Monfalcone di interpellare un Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ad uno scopo specifico: raccogliere dalle aule le testimonianze sia di alunni sia dei loro genitori in relazione alle segnalazioni che sono giunte alle sue orecchie. Le segnalazioni riguarderebbero l’operato di numerosi insegnanti che, tra le aule scolastiche, avrebbero stigmatizzato le iniziative e i comportamenti della Lega.

Le critiche: “Nessun regime tollera voci fuori dal coro

Come riporta sempre Il Piccolo, le parole della Cisint: “Genitori e studenti mi raccontano, di nascosto, che in classe si criticano le mie ordinanze. Adesso lo potranno riferire al nostro Garante“. Linea dura che trova esortazione nelle parole sempre di Fedriga: “Finalmente c’è qualcuno che dice basta con l’uso di posizioni di potere, anche dentro la scuola, per portare avanti l’ideologia di sinistra“. Fortissime, di conseguenza, le dichiarazioni lasciate dalla parte lesa, il “mondo di sinistra“. Sempre Il Piccolo diffonde il contrattacco della Rojc, senatrice dem: “Nessun regime tollera voci fuori dal coro, nemmeno minoritarie“.

Moretti: “Siamo alle liste di proscrizione

E c’è anche chi si serve di parole più forti parlando di “foga epuratrice“, come Diego Moretti, consigliere regionale: “Ha individuato un nuovo nemico: adesso è il turno degli insegnanti “di sinistra”, colpevoli di non condividere l’opinione di governo e di esprimere liberamente le proprie opinioni – tuona sempre Moretti – Siamo alle liste di proscrizione, da pubblicare sui social, tanto per creare le campagne d’odio care a Salvini e ai suoi sodali, grazie alla segnalazione anonima di studenti magari arrabbiati per un brutto voto“.

Cisint contro Lucarelli: “La querelerò

La Cisint, irremovibile, si dice a conoscenza di un episodio riguardante un bimbo che sarebbe stato “bullizzato” in aula perché non di sinistra e commenta, da mamma, i recenti eventi: “Stimo il corpo insegnante, ma la mia esperienza mi fa dire che il mondo della scuola così tanto neutrale non è. Io, da mamma, non sono per esempio d’accordo che un docente di- ca a mio figlio che i porti debbano essere aperti“. E indispettita dall’uso a sua detta improprio di parole quali “liste di proscrizione“, annuncia la volontà di portare in aula di Tribunale Selvaggia Lucarelli: “Ha deciso lei che avrei fatto liste di proscrizione di cui non ho mai parlato. Probabilmente la querele- rò e i soldi che ricaverò li darò ai bambini maltrattati“.

Il riferimento è ad un post datato 2 agosto e postato su Twitter da Selvaggia Lucarelli, proprio in merito alla vicenda: “La sindaca leghista di Monfalcone Anna Cisint cerca spie interne per compilare la prima lista di proscrizione di insegnanti di sinistra. Che meraviglia“.