Felice Gimondi è morto oggi per un malore, probabilmente un infarto, mentre faceva un bagno a Giardini Naxos, nel messinese. Il campione di ciclismo aveva 76 anni e stava trascorrendo le ferie insieme alla famiglia in Sicilia.
Addio a Felice Gimondi, il campione del ciclismo
Felice Gimondi è morto oggi mentre faceva una nuotata a Giardini Naxos, dove era in villeggiatura insieme alla famiglia. Inutili i soccorsi, la grande stella del ciclismo italiano si è spento a 76 anni. Alle spalle una carriera d’eccellenza: Gimondi è stato uno degli unici 7 ciclisti ad aver collezionato tutte e tre le vittorie dei “grandi Giri“, Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta a España. Storica anche la sua rivalità con Eddy Merckx, uno dei più formidabili, se non il più grande, ciclista di tutti i tempi.
La Nuvola Rossa del ciclismo
Bergamasco, nato a Sedrina, comincia la sua carriera nel 1959, a 17 anni. Nel 1965 diventa un professionista e da allora la sua storia è stata costellata di successi, tanto da meritarsi i soprannomi di “Felix de Mondi” e “Nuvola Rossa” da Gianni Brera, che ne decantò le vittorie.
La lotta contro “il Cannibale” Eddy Merckx è stata una costante della sua carriera. Il grande ciclista belga e Gimondi si sono sfidati diverse volte, terminate spesso con la vittoria di Merckx, il cui palmarès è considerato ancora imbattibile. Sulla loro rivalità sono state scritte anche due canzoni: Enrico Ruggeri gli dedicò Gimondi e il cannibale, mentre Elio e le Storie Tese Sono Felice. Alla fine Gimondi stesso ammise che “ho impiegato due anni a capire che Merckx era meglio di me“. Una consapevolezza data dalla vittoria del belga nella specialità di Gimondi, il cronometro. Tra i due però c’era sano rispetto e dopo la conclusione delle loro carriere rimasero in contatto. Merckx firmò anche la prefazione dell’autobiografia del campione, Da me in poi, scritta con Maurizio Evangelista.