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Ostia, trovato un delfino morto fra gli scogli: ancora sconosciute le cause

Pubblicato: 18/08/2019 10:25

Un altro splendido animale marino è stato trovato morto sulle coste italiane. Stavolta si tratta di un delfino, il cui cadavere giaceva sugli scogli del lungomare di Ostia. A dare per prima la notizia del ritrovamento è la onlus Oceanomare Delphis sulla sua pagina Facebook. Al momento non sono ancora chiare le cause del decesso, ma gli istituti zooprofilattici toscani e laziali stanno lavorando per accertarle.

Arrivano le “Regole di Buona Condotta” sui cetacei

La news arriva a pochi giorni dall’entrata in vigore del Codice Etico Volontario. Si tratta di un insieme di regole di buona condotta da osservare per la salvaguardia dell’ambiente e dei cetacei nelle interazioni con l’uomo nel litorale romano. Il Codice è frutto del lavoro condiviso fra la onlus, la Capitaneria di Porto di Roma, la Commissione Ambiente del X Municipio e l’Osservatorio Ambientale. “Dopo la buona notizia del codice etico volontario per l’osservazione dei cetacei, di fondamentale importanza per la salvaguardia dei cetacei del litorale romano, è di oggi la triste notizia di un delfino spiaggiato a Ostia”, scriveva ieri sera la ODO su Facebook. La segnalazione è arrivata tramite la collaborazione della onlus con il X Municipio di Roma.

Le preoccupazioni e raccomandazioni della onlus Oceanomare Delphis

La preoccupazione è che l’individuo spiaggiato sia uno dei “Delfini Capitolini”. Questo è il nome del progetto di ricerca e monitoraggio dei cetacei del litorale romano, tra Ostia, Fiumicino e Torvaianica condotto dal 2011 da ODO. Inoltre, il team di Oceanomare Delphis fa sapere che gli istituti zooprofilattici di Lazio e Toscana lavorano per scoprire le cause del decesso. Infine, un monito: “Negli ultimi mesi sono stati numerosi gli spiaggiamenti di delfini nel nord Tirreno (in Toscana sono arrivati a 41 spiaggiamenti di delfini, tra stenelle e tursiopi). Il principale indiziato delle cause di morte è il morbillivirus (ancora da accertare con sicurezza), causa di epidemie di cetacei negli anni novanta. Gli animali possono essere portatori di patogeni trasmissibili all’uomo, quindi è importante non toccare o avvicinarsi all’animale fino al momento dell’arrivo degli esperti.