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Depressione e bipolarismo, colpa anche dell’inquinamento: lo studio

Pubblicato: 23/08/2019 17:59

Che l’inquinamento dell’aria abbia un pesante impatto sulla salute umana è un fatto ormai noto a tutti. Un nuovo studio rivela che a essere danneggiata non è solo la salute fisica, ma anche quella mentale. Secondo quanto pubblicato su PLoS Biology, esiste un legame tra inquinamento atmosferico e malattie neuropsichiatriche, in particolare bipolarismo e depressione.

“Queste malattie neurologiche e psichiatriche così costose in termini finanziari e sociali sembrano correlate all’ambiente”, affermano gli autori della ricerca, “in particolare alla qualità dell’aria”. Nelle zone più inquinate, l’incidenza del disturbo bipolare pare marcatamente più alta (+27%), così come quella della depressione (+6%).

Lo studio americano sugli effetti dell’inquinamento

I dati sono frutto di uno studio di oltre 2 anni condotto dall’Università di Chicago. Gli autori hanno attinto da un’impressionante mole di dati provenienti dagli Stati Uniti e dalla Danimarca. Per prima cosa, hanno analizzato 11 anni di assicurazioni sanitarie di ben 151 milioni di statunitensi, selezionati tra quanti avessero sofferto di disturbo bipolare, depressione e altre malattie psichiatriche. Hanno poi incrociato questi dati con i rilevamenti dell’EPA (Environmental Protection Agency) inerenti alla qualità dell’aria, dell’acqua e dei terreni. Ebbene, i ricercatori hanno così scoperto che “vivere in aree urbane con una scarsa qualità dell’aria (…) è associato all’aumento dei tassi di disturbo bipolare e depressione”.

I dati della Danimarca confermano la scoperta

Insospettiti dalla correlazione insolitamente forte, gli studiosi americani hanno collaborato con l’università danese di Aarhus, per verificare se anche in altre nazioni vi sia una qualche evidenza del legame tra inquinamento e salute mentale. Anche in Danimarca, stesso risultato: i casi di disturbo bipolare aumentano “del 29% nelle aree con la peggiore qualità dell’aria”.

Grazie ai dettagliati dati disponibili, gli studiosi hanno scoperto che la correlazione è ancora più forte se l’individuo è esposto all’inquinamento durante l’infanzia. “Le esposizioni allo smog durante la prima infanzia erano ancora più correlate alla depressione (aumento del 50%), alla schizofrenia (+148%) e ai disturbi della personalità (+162%)”, rispetto ai tassi riscontrati nelle persone cresciute con la migliore qualità dell’aria.

Esiste davvero un legame tra inquinamento e salute mentale?

C’è chi mette in dubbio l’attendibilità dello studio. L’accurato lavoro del team guidato dai ricercatori Khan e Rzhetsky, servitosi di modelli e analisi matematiche, non basta a mettere al riparo i risultati dalle critiche. John Ioannidis, professore di Stanford, commenta che “sebbene le analisi coinvolgano grandi set di dati, i risultati hanno evidenti carenze e una lunga serie di distorsioni potrebbe invalidarli”. Per Ioannis, il legame tra inquinamento e salute psichica è ancora solo una “intrigante possibilità”, e non una verità scientifica.

Il possibile legame tra inquinamento e disturbi psichici

Del resto, lo studio non spiega il legame di causa-effetto tra l’inquinamento e l’incidenza di disturbi mentali. I meccanismi, insomma, restano tutti da chiarire. I ricercatori ricordano però alcuni studi passati che hanno già dimostrato i danni dell’inquinamento sul cervello. “Ricerche su cani e roditori mostrano che gli agenti inquinanti possono entrare nel cervello e provare delle infiammazioni che si manifestano con sintomi simili alla depressione”, spiega Rzhetsky. “È possibile che la stessa cosa accada negli esseri umani”.

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