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La sigaretta elettronica fa la sua prima vittima. Ora si indaga su altri casi

Pubblicato: 25/08/2019 15:13

Un uomo è morto in seguito ad una grave insufficienza respiratoria e per la prima volta pare che la causa possa essere l’uso della sigaretta elettronica. La vicenda è accaduta nello Stato americano dell’Illinois, dove le autorità sanitarie hanno deciso di indagare più approfonditamente su questo ed altri 193 casi simili. Se la correlazione tra “e-cig” e decesso fosse confermata si tratterebbe della prima vittima al mondo.

Una morte sospetta e sintomi comuni

Le autorità sanitarie hanno divulgato la notizia di un uomo, la cui l’identità è rimasta anonima, che è deceduto nel mese di agosto dopo essere stato ricoverato per una grave malattia polmonare. La vittima faceva uso della sigaretta elettronica.

Ora i CDC, Centri per la Prevenzione e il Controllo delle malattie, di tutto il Paese stanno monitorando una serie di casi. Essi riguardano soprattutto giovani che, accomunati dall’abitudine di “svapare”, sono stati tutti ricoverati con sintomi comuni. Tosse, difficoltà respiratorie, stanchezza, vomito o diarrea ma senza infezioni alle vie respiratorie. La situazione è nebulosa perché i rapporti tra cause ed effetti sono ancora tutti da accertare. L’unico dato chiaro è la volontà dei CDC di sensibilizzare bambini, adolescenti e giovani adulti rispetto ai rischi delle sigarette elettroniche. Forse questo caso darà un po’ più di peso alla battaglia anti fumo.

I giovani e le sigarette elettroniche

Secondo un recente rapporto su Fumo e uso del tabacco pubblicato proprio sul sito governativo dei CDC, i giovani conoscono i rischi delle sigarette “normali” ma ignorano quelli delle sigarette elettroniche. Tra i giovanissimi che frequentano le medie e le superiori l’utilizzo delle e-cigarette è diffusissimo. Lo “svapo” è un gioco attraente, fatto di dispositivi dalle forme bizzarre e centinaia di gusti accattivanti. Ma soprattutto la sigaretta elettronica viene pubblicizzata come un qualsiasi altro oggetto e non è soggetta ai vincoli che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha imposto per le sigarette tradizionali. Il risultato è dunque una percezione distorta. Per i ragazzi non rappresenta un problema per la salute ma solo un passatempo.

I liquidi manomessi e fai da te

Un altro grande problema sul quale le autorità stanno cercando di far luce sono i liquidi in commercio. Non essendoci una regolamentazione chiara, se ne trovano di tutti i tipi. Inoltre, nelle boccette è facile aggiungere o sostituire il liquido con prodotti fatti in casa o a base di altre sostanze nocive come il THC o droghe sintetiche. Le analisi che i CDC stanno eseguendo cercheranno di stabilire una correlazione tra i ricoveri sospetti e i singoli principi attivi per, eventualmente, bandirne alcuni.

Una questione di percezione

I danni provocati dalle sigarette elettroniche sono ormai studiati da diversi anni. Anche se sicuramente sono meno nocive di quelle tradizionali, la loro percezione nell’immaginario collettivo è stata spesso forviante. Introdotte nel mercato come alternativa o come dispositivo per “smettere di fumare”, in realtà si sono rivelate uno strumento altrettanto dannoso. Essere “il male minore” poi le ha rese particolarmente accessibili ai giovani ed ai loro genitori che le preferiscono alle sigarette normali. Ora che la situazione sta sfuggendo di mano si cerca di correre ai ripari con campagne di sensibilizzazione nelle scuole e casi di proibizionismo come quello della città di San Francisco che ne ha vietato la vendita. Ma di fronte al potere e al marketing dei colossi che le commercializzano questi sforzi troppo spesso sembrano vani. Forse questo caso e gli accertamenti che ha avviato, porteranno a regole più stringenti per i produttori.

In copertina: immagine di repertorio