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Cadavere nel lago d’Iseo: sembra che l’uomo fosse “finito in brutti giri”

Pubblicato: 02/09/2019 12:47

I contorni della vicenda del cadavere trovato nel lago d’Iseo iniziano a delinearsi. Rimane ancora avvolto dal mistero il motivo della morte di Rosario Tilotta, l’uomo rinvenuto nella sua auto che giace sul fondale. Sono iniziate questa mattina le procedure di recupero da parte dei carabinieri. Grazie alle prime dichiarazioni del fratello della vittima si è scoperto qualcosa in più sull’uomo che era scomparso nel 2004.

La scomparsa dell’uomo nel 2004

Rosario Tilotta era scomparso all’età di 59 anni, nel luglio del 2004, da Scanzorosciate, comune in provincia di Bergamo. Il cadavere trovato in una Ford Fiesta che giace sul fondale del lago d’Iseo all’altezza di Tavernola Bergamasca, potrebbe essere il suo. Le probabilità che sia lui sono alte, ma lo si potrà confermare solo dopo il recupero del corpo. Tilotta era nato in Tunisia da padre siciliano e madre toscana, come si legge sul Corriere della Sera. All’inizio degli anni ’60 si era trasferito al Nord Italia.

Le parole del fratello dell’uomo ritrovato nel lago

L’uomo scomparso 15 anni fa aveva un fratello, Diego Tilotta, 79enne. Sul Corriere della Sera si leggono le sue parole sconsolate: “Io sono convinto che fosse finito in brutti giri“. Questa sua convinzione deriva dal fatto che Rosario “frequentava prostitute, un’albanese la portava qui in casa“. E ha aggiunto: “Andava e veniva a tutti gli orari, io sospetto c’entrasse anche la droga“. Il fratello non l’ha più visto dopo aver venduto una casa di cui erano entrambi proprietari: “Quando ha venduto la sua parte, ha preso i soldi e non si è più fatto vedere. Se ne andò dopo aver preso 20 milioni, era la sua parte della casa“.

Inoltre, ha, tristemente, ricordato una delle ultime volte in cui l’ha visto: “Una delle ultime volte l’ho visto a Predore, aveva un taglio sotto la guancia. Mi ha risposto di lasciare perdere quando gli ho chiesto che cosa gli fosse successo“. Diego Tilotta ha concluso dicendo: “Dopo qualche tempo, ho cercato di contattarlo e non sono più riuscito a trovarlo. Sono andato dai carabinieri, ma niente. Vorrei tanto avere notizie“.

La moglie della vittima irreperibile

Poco prima della sua scomparso, Rosario Tilotta aveva sposato una donna albanese di 22 anni più giovane, Elva Kurti. Si apprende dal Corriere della Sera, che la donna attese qualche settimana prima di denunciare la sparizione del marito. Il tempo intercorso tra gli avvenimenti e la differenza d’età sta insospettendo i carabinieri che indagano sulla vicenda, coordinati dal pm Giancarlo Mancusi. Nel marzo 2005, i due hanno avuto un figlio, Roberto, che risulta essere stato battezzato in una chiesa in una frazione di Rosciate il 5 febbraio 2006. Attualmente la Kurti e il figlio sono irreperibili, sarebbero andati via dall’Italia nel 2007.

Su L’Eco di Bergamo si legge che il Consolato e la polizia albanese sono stati allertati e si attendono delle risposte. Inoltre, i carabinieri stanno cercando di arrivare alla donna anche attraverso l’Inps, poiché questa dovrebbe ancora ricevere la pensione del marito defunto.

Le indagini

Intanto i carabinieri hanno avviato le indagini per capire cosa sia accaduto 15 anni fa e le operazioni di recupero sono iniziate questa mattina, 2 settembre. Si legge su L’Eco di Bergamo che a Tavernola è arrivato il nucleo carabinieri sommozzatori di Genova. Il corpo di Tilotta, come si mostrerebbe il video girato dai sub, sarebbe in stato di saponificazione (forma di decomposizione che si verifica sui corpi rimasti a lungo in acqua). Le procedure per tirare fuori l’auto e il cadavere saranno lunghe proprio per preservare al meglio i resti. Il mistero rimane sulla morte di Rosario Tilotta rimane, sarà stato omicidio? Un incidente lungo la strada? Suicidio? Il fratello Diego esclude quest’ultima ipotesi. Si sa che a carico della vittima non risultano precedenti penali.

L’autopsia potrà svelare qualcosa in più, come eventuali segni di violenza e se davvero il corpo sia rimasto per così tanto tempo sul fondale del lago. Anche l’auto potrebbe aiutare a comprendere meglio. Se siano visibili alcuni dettagli, quali segni di tamponamento o comandi manomessi, sarà chiaro solo nei prossimi giorni.

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