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18enne contrae una rara polmonite e rischia di morire: sotto accusa la sigaretta elettronica

Pubblicato: 03/09/2019 09:27

Maddie ha 18 anni e una gravissima malattia ai polmoni che l’ha costretta al coma. Per i medici, la causa scatenante sarebbe la sigaretta elettronica, usata quotidianamente dalla ragazza per circa 3 anni. Dopo la prima vittima registrata negli Stati Uniti, i sospetti sul dispositivo per ‘svapare’ crescono senza sosta. Già nel 2016, alcuni studi avevano evidenziato i rischi correlati alla pratica, ormai sempre più diffusa, lanciando un vero e proprio allarme tumori legato alle sostanze chimiche impiegate.

I sospetti sulla sigaretta elettronica

I medici che hanno preso in carico il caso della 18enne americana Maddie Nelson, nello Stato dello Utah, non avrebbero molti dubbi. Dietro le quinte di un quadro clinico fortemente compromesso, con un danno polmonare ritenuto particolarmente preoccupante, ci sarebbe un solo imputato: la sigaretta elettronica.

Le è stata diagnosticata una polmonite eosinofila acuta, una pneumopatia particolarmente aggressiva per il cui trattamento si è fatto ricorso al coma indotto.

La giovane avrebbe accusato un primo malessere nel gennaio scorso, e nei mesi successivi la situazione sarebbe degenerata in una sintomatologia più allarmante. Dolori lancinanti alla schiena e ai reni l’avrebbero costretta a un ricovero d’urgenza, cui è seguita una serie di accertamenti e il definitivo responso.

Secondo quanto emerso, come riporta Metro, la 18enne avrebbe usato la sigaretta elettronica in modo continuato per circa 3 anni, ogni giorno. Questo avrebbe prodotto un grave danno polmonare al punto da rendere la sua condizione potenzialmente mortale. Ma gli esperti invitano a osservare il caso con una prospettiva di più ampio respiro, guardando al contenuto inalato e non al fumo elettronico in sé.

Una raccolta fondi per la ragazza

A raccontare la storia di Maddie è sua sorella Andrea, che ha organizzato una raccolta fondi in cui ha spiegato la difficile situazione che si trova a vivere.

Dopo aver sperimentato settimane di nausea, vomito e dolore al petto, Maddie ha dovuto essere ricoverata in ospedale“. Inizia così il percorso di Maddie, il cui quadro clinico è peggiorato in modo repentino costringendo i sanitari a metterla in coma farmacologico.

Dopo aver rilevato una gravissima insufficienza respiratoria, i medici hanno parlato chiaro: “La situazione è passata da grave a potenzialmente fatale“.

Dopo 3 giorni, la giovane è uscita dal coma ma combatte ancora contro gli esiti della malattia. La polmonite eosinofila acuta è piuttosto rara ed è causata da un accumulo di granulociti eosinofili (un tipo di globuli bianchi) nei polmoni. Tra le cause indicate c’è proprio il fumo di sigaretta.

Ora i sospetti si concentrano su quella elettronica, di cui a 18enne ha fatto uso per molto tempo, e Maddie ha deciso di rivolgere un appello a chi la utilizza: “Sto condividendo la mia storia, quindi siete tutti consapevoli che c’è qualcosa di folle in queste sigarette elettroniche, che non è sicuro e costa quasi la vita. Prima mi dicevo che non mi succederà, ma può e succederà anche a te… Segui il mio consiglio, non fumare“.

Il parere degli esperti

Il caso della 18enne rientra in uno spettro molto ampio che ha acceso i riflettori sul rapporto tra l’uso delle e-cig e l’incidenza di gravi malattie polmonari. Negli Stati Uniti, il numero di casi ha assunto i contorni di una vera e propria epidemia, ma sono ancora tanti gli interrogativi sul nesso causale.

Il decesso registrato in Illinois, sommato ai 215 fumatori di sigarette elettroniche colpiti da sindrome polmonare nelle ultime settimane, stanno alimentando uno stato di allarme generalizzato.

Che a causare le patologie sia stato il consumo di sigarette elettroniche in sé non è certo. E su questo punto appare chiaro il pareri di alcuni esperti, che chiedono di prestare la massima attenzione alle sostanze inalate e sull’uso improprio dei device (che una fetta di consumatori impiega per l’inalazione di stupefacenti).

Secondo quanto rilevato dalle autorità del Milwaukee, i 16 casi di polmonite chimica trattati negli ultimi giorni mostrano un comune denominatore: l’uso di liquidi a base di marijuana. Sempre più spesso si tratta di una modalità di consumo di sostanze a base di THC delle quali è impossibile determinare l’origine, la purezza e la concentrazione.

Questa emergenza sposta il fuoco dell’attenzione dal dispositivo elettronico al prodotto che si usa per lo svapo. I pazienti in questione non avrebbero utilizzato liquidi legali (aromi con o senza nicotina) ma miscele di dubbia qualità e provenienza, autoprodotte o acquistate dal mercato nero.

Al momento le autorità sanitarie statunitensi non sono in grado di spiegare l’epidemia di malattie polmonari che si sta verificando. Ma nella maggior parte dei casi i consumatori interrogati hanno riferito di aver caricato le sigarette elettroniche con liquidi contenenti THC, il principio attivo della marijuana“. Lo ha precisato in una nota Fabio Beatrice, docente all’Università di Torino e direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria e del Centro Antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

In merito al caso della 18enne Maddie Nelson, il professor Beatrice precisa quanto segue: “In questo specifico caso si presume che il problema non sia stato determinato dall’utilizzo della sigaretta elettronica in quanto tale, cioè il device, ma piuttosto da una reazione all’inalazione del vapore. Ma soprattutto, non è chiaro quale miscela abbia inalato la ragazza e nemmeno se fosse una fumatrice duale o affetta da altre patologie“.

La polmonite eosinofila

Sulla polmonite eosinofila che avrebbe colpito la ragazza statunitense, il professor Fabio Beatrice intende fare alcune precisazioni. In particolare, sottolinea come questo tipo di malattia polmonare è notoriamente causato da fumo di sigarette tradizionali.

Ci sono casi in cui la pneumopatia insorge in concomitanza con l’assunzione di farmaci, con la presenza di parassiti o patologie sistemiche.

La prima raccomandazione ai consumatori di e-cig è quella di affidarsi a prodotti certificati, rinunciando a liquidi a basso costo e alla rischiosa pratica del fai da te.

*immagine in alto: Maddie Nelson in coma, fonte/GoFundMe Maddie’s Recovery and Vape Awareness Fund (dimensioni modificate)

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2019 16:31