Hanno giurato solennemente questa mattina i neo ministri del governo Conte bis. E il Cdm, il primo di questa nuova tornata, fa da subito discutere. Su richiesta del neo ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, il Consiglio ha deciso di impugnare la legge n.9 dell’8 luglio 2019, una disposizione regionale del Friuli Venezia Giulia sull’immigrazione. Immediata la reazione del presidente della regione leghista Massimiliano Fedriga, che annuncia un ricorso immediato.
Governo impugna la legge del Friuli sui migranti
Non perde tempo Francesco Boccia, neo ministro per gli Affari regionali e le autonomie che avanza, nel primo Cdm, la sua prima proposta. Una proposta che mostra subito una rottura del governo giallo-rosso rispetto a quello giallo-verde. La materia è l’immigrazione e la legge la 9 dell’8 luglio 2019. Secondo quanto si legge dal comunicato stampa, il Governo ha deciso di “impugnare la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 9 del 08/07/2019, recante ‘Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale’, in quanto numerose disposizioni sono risultate eccedere dalle competenze Statutarie della Regione“.

Oltre che di ambiente, sanità e lavoro si motiva sottolineando la presenza di “talune disposizioni in materia di immigrazione discriminatorie, in contrasto con i principi di cui all’articolo 3 della Costituzione e in violazione della competenza esclusiva statale nella materia di cui all’articolo 117, secondo comma lettera b) della Costituzione“.
Fedriga pronto a chiedere il ricorso: “Vergognoso”
La legge 9 del Friuli prevedeva che la Regione sostenesse a livello economico gli interventi per il rimpatrio dei migranti da espellere ( competenza però inerente allo Stato) con i fondi destinati all’inclusione sociale dei migranti. Fedriga tuona: “Abbiamo tolto i fondi per i corsi di sci e cucito agli immigrati entrati irregolarmente e li usiamo per i rimpatri“. E promette: “Faremo ricorso“.