Vai al contenuto

Il figlio di Grillo denunciato per stupro: il racconto della presunta vittima

Pubblicato: 07/09/2019 11:03

Ciro Grillo, 19 anni, figlio dell’ex comico Beppe Grillo, è indagato insieme ad altri 3 amici per violenza sessuale di gruppo, con l’aggravante di abuso di sostanze alcoliche. La vittima avrebbe raccontato di aver subito abusi nella villa del fondatore del Movimento 5 Stelle a Porto Cervo, Costa Smeralda. Indaga sull’accaduto la Procura di Tempio Pausania, che sta cercando di ricostruire quanto successo la notte del 16 luglio, quando si sarebbe consumata la violenza.

Indagato Ciro Grillo e altri 3 per violenza di gruppo

Una serata al Billionaire di Flavio Briatore, celeberrimo locale della Costa Smeralda, dove Ciro Grillo e i suoi amici, Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta, stavano trascorrendo le vacanze. Alle spalle il diploma, davanti un’estate nel residence dell’ex comico genovese nel nord dell’isola. Proprio in quella casa, il 16 luglio, si sarebbe consumata la violenza sessuale di gruppo ai danni di una coetanea, come ha denunciato la stessa presunta vittima ai Carabinieri di Milano.

La ragazza non è ancora 19enne, padre scandinavo benestante, diploma in un’esclusivo collegio milanese e lavoro da modella, secondo quanto riportano le fonti stampa. Si trovava anche lei al Billionaire, insieme ad un’amica, e proprio lì avrebbe conosciuto il gruppetto con cui poi avrebbe lasciato la discoteca per andare a casa di Grillo.

Alcol, poi la presunta violenza, gli indagati: “Era consenziente”

La presunta vittima racconta di essere stata ubriaca quella sera, una circostanza che se confermata aggiungerebbe l’aggravante di abuso di sostanze alcoliche, che i suoi 4 presunti aguzzini avrebbero continuato a somministrare alle ospiti. La ragazza sarebbe stata poi violentata da uno degli indagati, nonostante abbia cercato di resistere. In seguito anche gli altri 3 avrebbero abusato di lei.

Gli indagati presentano una versione dei fatti diversa e dichiarano che i rapporti con la 18enne sarebbero stati consenzienti e di aver poi riaccompagnato lei e l’amica ad Arzachena, dove stavano passando le vacanze. Parlano inoltre di un video che avrebbero fatto dei rapporti sessuali, che dimostrerebbe fossero consenzienti, non menzionato dalla presunta vittima.

Le indagini dei magistrati

Tocca ora al procuratore capo Gregorio Capasso e al pm Laura Bassani stabilire cosa sia successo quella notte. La denuncia della ragazza è arrivata il 26 luglio, 10 giorni dopo la presunta violenza. Un fatto chiarito dalla madre, che si è recata in Sardegna insieme al padre dopo qualche giorno, preoccupati dallo strano atteggiamento della figlia quando la sentivano telefonicamente. Ai genitori, di persona, la 18enne avrebbe raccontato tutto: i due l’avrebbero messa immediatamente su un aereo e poi in caserma appena arrivati a Milano, in seguito alla clinica Mangiagalli per farla visitare.

Al vaglio degli inquirenti ci sono ora gli smartphone di tutte le parti coinvolte, oltre le videocamere della zona dove i ragazzi dicono di essere andati a comprare le sigarette con la presunta vittima, a riprova della presunta consensualità. C’è inoltre l’amica della ragazza, la cui testimonianza potrebbe chiarire come siano andati i fatti.