Ha dato per scontato che a casa fosse tutto ok, dedicandosi alla carriera più di ogni altra cosa fino al giorno in cui ha scoperto che suo figlio era morto. J.R. Storment, padre ‘malato di lavoro’ – come si è definito lui stesso -, ha appreso la notizia durante una delle sue conferenze in giro per il mondo. Sui social il suo appello a tutti i genitori: “Abbracciate i vostri figli“.
La drammatica scoperta di un padre
“Molte delle cose a cui state dedicando tanto tempo sono probabilmente inutili ed un giorno vi pentirete“. È uno dei messaggi più forti lanciati da J.R. Storment, imprenditore americano e padre di due gemelli che si è trovato davanti al dramma più grande: la perdita di un figlio.
Si è definito un ‘malato di lavoro’, al punto da stare lontano da casa per gli ultimi 8 anni e non occuparsi della famiglia come avrebbe voluto, e il destino gli ha riservato uno schiaffo devastante.
Il suo approccio ‘tossico’ alla carriera, con una sorta di dipendenza dalle faccende professionali, lo ha portato a trascurare gli eventi familiari che sono poi sfociati nella morte del suo bambino. Il piccolo è deceduto nel sonno, mentre suo padre si trovava a centinaia di chilometri di distanza in una delle sue consuete trasferte.
Ed è proprio nel corso di una conferenza che il suo telefono ha squillato ed è stato l’inizio della fine. Con la voce rotta dal pianto, sua moglie lo ha informato che il loro Wiley non c’era più.
La morte del figlio
Storment ha sacrificato parte della sua esistenza per il lavoro, e con essa il tempo da dedicare alla famiglia e godersi gli ultimi anni di vita del figlio. La moglie, Jessica Brandes, ha scoperto il decesso quando è entrata nella sua cameretta per dargli il buongiorno.
Il piccolo era morto nel sonno, nella loro casa in Oregon, mentre il papà era fuori per via dei suoi incessanti impegni professionali. Il bambino soffriva di epilessia infantile e a causare il drammatico epilogo sarebbe stata una complicazione legata a questa condizione.
J.R. Storment ha scoperto tutto nel peggiore dei modi, mentre si trovava a centinaia di chilometri di distanza impegnato in una conferenza. Da quel momento, la sua prospettiva è cambiata ma era ormai troppo tardi per recuperare il tempo e l’amore perduti.
L’uomo ha condiviso la sua storia sul suo profilo LinkedIn, invitando i genitori a non sottovalutare la grandezza degli istanti trascorsi con gli affetti più cari: “Non lavorate troppo fino a tardi. Abbracciate i vostri figli. Molte delle cose a cui state dedicando tanto tempo sono probabilmente inutili ed un giorno vi pentirete di non aver dedicato più tempo alle cose veramente importanti”.
“Quando ho ricevuto la chiamata ero seduto in una sala conferenze con 12 persone, nel nostro ufficio di Portland – racconta Storment sui social -. Pochi minuti prima, avevo ammesso al gruppo che negli ultimi 8 anni non avevo preso più di 7 giorni di riposo consecutivi“.