“Chiediamo pubblicamente a Salvini di chiarire al più presto la sua posizione, meglio ancora se lo facesse in Commissione Antimafia“, queste le parole usate da Andrea Caso e Francesco Urraro, due membri della Commissione parlamentare Antimafia in riferimento ad uno scatto apparso su Facebook in cui Matteo Salvini figura in un selfie al fianco del figlio del boss camorristico Franchino anche chiamato “a belva“.
Il selfie col figlio del boss è un caso da chiarire
A vederlo è un selfie tra i tanti autoscatti a cui si è prestato l’ormai ex ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini; a guardare meglio però, vicino a Matteo Salvini c’è una persona non sconosciuta anzi molto nota e si tratta del figlio di Matrone, famoso super boss della camorra. A lanciare la notizia con tanto di screenshot allegato è stato il Metropolis martedì scorso. Immediata è stata la reazione dei membri della Commissione parlamentare Antimafia che hanno chiesto a Salvini di spiegare quanto prima quanto successo preferibilmente di fronte a Nicola Morra, Presidente della Commissione Antimafia.
“Un caffè insieme al mio caro amico Matteo“
Nello scatto postato su Facebook dal figlio del sanguinario boss di Scafati, si legge anche la didascalia allegata: “un caffè insieme al mio caro amico Matteo“. Pare infatti, secondo quanto riportato dal Metropolis, che l’incontro sia avvenuto nei pressi di Modena durante un comizio del leader della Lega. Sempre secondo quanto riportato dal Metropolis, lo stesso figlio del boss sarebbe stato implicato in numerose vicende giudiziarie locali compresa quella che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale nel gennaio 2017.
Aliberti esprime vicinanza a Salvini
L’allora sindaco, Pasquale Aliberti, è lo stesso che su Facebook ha deciso di pronunciarsi in difesa di Salvini dopo che lo scatto ha iniziato ad essere virale e sulle prime pagine di tutti i quotidiani. “Gli italiani verranno anche prima degli immigrati ma sicuramente prima dei camorristi: non lasciare che strumentalizzino – scrive su Facebook Aliberti – Caro Matteo, non sono un militante della Lega ma dal ’94 un Forzista che ha fatto politica con passione infinita, ricoprendo tanti ruoli istituzionale e per 9 anni Sindaco della mia Scafati, comune di 50mila abitanti tra Napoli e Salerno. […] Nel 2017 siamo stati sciolti dal Ministro Minniti su una serie di presunzioni NESSUNA supportata da un atto amministrativo, una foto, un incontro, una intercettazione e neppure da una dichiarazione di un collaboratore di giustizia che mi accusasse di aver dato alla camorra un cetriolo“.
“Ho tremato io per per la strumentalizzazione che avrebbero messo in campo“
E ancora, estrapolando parti del lungo post scritto da Aliberti: “Quando ti ho visto in foto, ad un raduno della Lega, in un selfie, a prendere un caffè con Michele Antonio Matrone, con precedenti penali, figlio del più pericoloso boss di Scafati e dell’Agro, quello che secondo la Procura era il tramite dei Casalesi, FRANCHINO a’ BELVA, catturato, dopo una lunga latitanza nel 2012, ho tremato io per te per la strumentalizzazione che avrebbero messo in campo, cosa che puntualmente è accaduto sui giornali locali questa mattina, così come, pur di farmi apparire vicino al clan fotografarono in prima pagina mio fratello titolando “Il fratello del sindaco sulla barca del figlio del boss Matrone: era solo una barca che somigliava“.
“Se nel selfie postato in un bar il giovanotto aggiunge “..il piacere di un caffè con un mio amico”, senza che nessun politico locale, della coalizione che TU hai sostenuto alle ultime amministrative, a me ferocemente avverso negli ultimi anni, intervenga, allora siamo in quel clima di OMERTÀ che è difficile da sradicare“, scrive Aliberti che poi in conclusione fa perno sulla lontananza di Salvini dal post pubblicato dal figlio del boss.
La Commissione parlamentare Antimafia chiede spiegazioni
Come anticipato in apertura all’articolo, al momento a chiedere chiarezza è soprattutto una Commissione parlamentare Antimafia che pretende spiegazioni in merito ai fatti da Salvini stesso. “Siamo rimasti allibiti per la foto, rilanciata oggi da alcuni quotidiani e siti napoletani, che ritrae Matteo Salvini con il figlio di un notissimo boss della camorra salernitata – riporta Ansa la nota a cura di Andra Caro e Francesco Urraro, entrambi membri campani del M5S e della Commissione parlamentare Antimafia a cui si aggiunge Virginia Villani, parlamentare e portavoce della Commissione Lavoro alla Camera – Sarebbe stato il giovane a postare lo scatto“. Ancora, sempre nella nota riportata da Ansa: “Il ministro del ‘più selfie per tutti’ ci ha abituati in 14 mesi ad ogni tipo di foto, ballo ed esibizione canora, ma, se la politica balneare al Papeete poteva farci pure sorridere, qui invece c’è da piangere perché getta ombre su una persona che è stata ministro dell’Interno fino al giuramento del nuovo Esecutivo“.
“Scandalizzano certi comportamenti“
La Commissione parlamentare Antimafia pretende capire quali siano i rapporti tra Salvini e Matrone, il figlio del boss, e chiarire se quando è avvenuto Matteo Salvini era ancora in carica come ministro dell’Interno. “Poco conta dove è stata fatta – si legge nella nota che riporta anche TgCom24 – Scandalizzano certi comportamenti da parte di chi aveva il compito di contrastare la criminalità organizzata. Certe foto non sono solo di passaggio per i social network, come un cittadino onesto potrebbe pensare. No, al Sud certe foto sono molto di più, sono lette talvolta dalle sigle mafiose locali come l’apertura di uomini dello Stato a poteri antistatali. Specie quando la Lega è al governo della città, come in provincia di Salerno, a Scafati dove il clan Matrone è stato protagonista di loschi rapporti tra politica e camorra“.
La replica di Salvini
Secondo quanto riportato in questi momenti da Il corriere della Sera, Matteo Salvini avrebbe già replicato al caso attraverso Agi: “Faccio migliaia di foto ogni giorno, non chiedo la carta d’identità a chi mi ferma per strada“.