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Minacce di morte a Roberta Bruzzone da parte di sostenitori di Massimo Bossetti

Pubblicato: 12/09/2019 13:00

Massimo Bossetti, in quanto unico e definitivo condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha innumerevoli detrattori. Ha però, in effetti, anche diversi ammiratori e sostenitori che credono nella sua innocenza.

Tra questi sostenitori c’è anche chi ha cercato di creare problemi ai professionisti che portano avanti la tesi della colpevolezza: nel mirino in particolare è finita la criminologa Roberta Bruzzone, nota per essere stata consulente in diversi noti casi di cronaca italiani.

Diffamata e minacciata di morte

Urbanpost ha intervistato la criminologa, che ha sottolineato un vero e proprio problema: “Sono stata più volte diffamata e minacciata di morte. Ci sono delle persone sotto processo per questo tipo di vicenda legata proprio a questo ‘clan’ che si è formato di soggetti con problematiche anche piuttosto evidenti e che si sono totalmente immedesimati in Bossetti”. Perché, tra tanti esperti che hanno preso parte al caso, prendersela proprio con lei? “Ero quella che in qualche modo continuava a dire che loro raccontavano un sacco di stupidaggini e che la verità era altra”.

Bossetti, le piste alternative, il Dna

Dal canto suo, Massimo Bossetti sostiene di essere innocente, anzi: “Prigioniero di Stato”: L’avvocato Salvagni, che da sempre lo difende, ultimamente ha parlato di “piste alternative”, che non convincono affatto la Bruzzone: “Io ho sentito parlare di piste alternative praticamente dal 2014 e mi pare che siano tutte finite nello stesso posto, cioè da nessuna parte”.

Sulla questione della mancata concessione di una nuova perizia del Dna, Roberta Bruzzone riporta quella che per lei è la risposta definitiva sulla questione: “Se io non dimostro che l’accertamento è stato condotto in maniera scorretta, la perizia non mi verrà mai concessa. Queste sono le regole del processo. Poi davanti alle telecamere uno può raccontare tutte le favole che vuole ma il punto è quello, ecco perché la perizia è stata sempre negata“.