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L’ex cerca di ucciderla, ora è libero: “È come vivere con un cancro, in attesa di morire”

Pubblicato: 13/09/2019 15:19

Mauro Fabbri è stato con Lucia Panigalli per 6 mesi, ma ha rovinato la sua vita per i dieci anni che hanno seguito la loro relazione. Lucia, per colpa di Mauro, ha rischiato la vita due volte: la prima nel 2010 quando decise di rompere con lui e Fabbri la picchiò brutalmente cercando di assassinarla. 

Nel 2017, dal carcere, ci riprovo, tentando di assoldare un uomo per uccidere Lucia Panigalli. Oggi, l’incubo della donna non è ancora finito: Fabbri è uscito dal carcere e lei teme per la sua vita giorno dopo giorno.

Per due volte ha rischiato di morire

La vita per Lucia Panigalli ormai è solo tensione e paura: “È come vivere con un cancro, in attesa di morire”. Lo dice lei stessa a Estense.com, a cui racconta quanto sia incredula davanti al fatto di dover temere ancora un uomo che, per la giustizia Italiana, non può più rimanere in carcere.

Era il 2017 quando Fabbri prese contatti con Radev Stanyo Dobrev, offrendogli svariate migliaia di euro per simulare la morte per incidente o per suicidio della donna. Interrogato dalle autorità, Dobrev si mostrò collaborativo e raccontò di aver dato retta all’uomo solo allo scopo di portare via la cifra pattuita, senza voler davvero assolvere al compito per cui Fabbri intendeva pagarlo. L’avvocato Gianluigi Biondi, che difende Dobrev, ha dichiarato a L’Estense: “Non si può pensare che avesse minimamente l’idea che volesse proseguire l’intento criminoso, è stato grazie al suo intervento che si sono scoperte le vere intenzioni del fabbri. All’udienza del 18 si sottoporrà all’esame per spiegare nuovamente le proprie ragioni e all’esito dovrà necessariamente essere assolto”.

Non si può condannare l’intenzione

La legge italiana, però, non prevede che l’accordo di due o più persone rispetto all’intenzione di compiere un omicidio sia punibile, laddove l’omicidio non viene poi effettivamente commesso: Per questo motivo Fabbri non è stato condannato per le sue intenzioni e quest’anno è uscito di prigione. 

Lucia adesso denuncia di essere un morto che cammina: “A volte mi sento come se fossi io ad aver commesso un reato“. La donna necessita di una scorta, verso la quale è estremamente grata ma che rende la sua vita una sorta di libertà vigilata.