“Piantare un albero per ogni italiano“: è l’iniziativa lanciata da Slow Food a nome della Comunità Laudato Si’, con la collaborazione di Wwf, e punta a ridimensionare il riscaldamento globale e contrastare il climate change. La crisi climatica, come sottolineato dal fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, è in testa all’agenda dei Paesi più sviluppati perché da essi arriva il maggior impatto ambientale da emissioni di CO2. La deforestazione è uno dei principali veicoli di recrudescenza dell’effetto serra e reintrodurre piante nell’ecosistema, sebbene non risolutivo, è un modo per “prendere tempo” in attesa di interventi strutturali di ordine sociale e industriale.
Un albero per ogni italiano
Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, ha lanciato un appello chiaro riportato da Ansa: “Piantare 60 milioni di alberi, uno per ogni italiano, per combattere la crisi climatica“.
È un obiettivo ambizioso che si proietta nello spettro di un’iniziativa dagli esiti di lungo periodo, utile a contrastare la deforestazione che è uno dei fattori incisivi sull’incremento dei gas serra.
“Gli alberi sono sottrattori naturali di anidride carbonica, considerata la principale causa dell’aumento dei gas serra e quindi dell’innalzamento delle temperature. Piantare alberi è la principale soluzione che abbiamo per far fronte al riscaldamento globale“.
Sebbene non si tratti di un intervento risolutivo, il progetto permetterebbe di guadagnare tempo prima di toccare il ‘punto di non ritorno’ nello squilibrio ambientale sperimentato negli ultimi decenni in ogni angolo del pianeta, Italia compresa. Non neutralizza il problema, ma è comunque utile ad agire tempestivamente, prima che sia troppo tardi, e in attesa che “si cambino gli stili di vita”.
Gli orizzonti contro il climate change
L’ultimo report del Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Ipcc) restituisce una fotografia puntuale sulla necessità della riforestazione.
Per ridurre il riscaldamento globale di 1 grado e mezzo entro il 2050 (anno in cui, secondo le stime, i ghiacciai alpini saranno verosimilmente dimezzati) servirebbe circa 1 miliardo di ettari in più di foreste. Questo su scala globale, dove sono circa 5 miliardi e mezzo gli ettari di terra coperti da boschi.
La crisi climatica impone un immediato piano operativo nazionale che esca dalle dimensioni istituzionali e si innesti in quelle sociali tout court, con l’impegno dei cittadini sul campo. In Italia, dove le aree boschive sono aumentate del 72% rispetto al 1935, si contano 10,9 milioni di ettari di foreste ma non è abbastanza per allontanare lo spettro del disastro.
Parta la sfida ‘Un albero in più’
60 milioni di alberi in Italia: è questo il primo target da raggiungere con il progetto ‘Un albero in più’ lanciato dalla Comunità Laudato Si’, in collaborazione con Slow Food. Si tratta di un’iniziativa di ampio respiro che punta a coinvolgere un bacino sempre più esteso di cittadini, organizzazioni, enti e aziende del settore pubblico e privato.
L’obiettivo comune è ridare ossigeno all’ambiente con l’impianto di un albero per ogni italiano. La Comunità Laudato Si’, fondata da Carlo Petrini e da Domenico Pompili, vescovo di Rieti, ha come primo scopo quello di fornire un supporto materiale alla riforestazione.