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Domatore ucciso, le 8 tigri divise e vendute all’estero

Pubblicato: 18/09/2019 16:04

Le 8 tigri responsabili dell’uccisione del domatore Ettore Weber, avvenuta lo scorso 4 luglio, saranno divise e vendute all’estero. È quanto denuncia, attraverso un comunicato, la LAV (Lega Anti Vivisezione), che si era occupata della vicenda già nelle scorse settimane dando la propria disponibilità a farsi carico degli animali. La decisione, che secondo l’associazione animalista potrebbe risultare dannosa, arriva dopo le polemiche scoppiate intorno al caso, con i felini incolpati, in un primo momento, di aver deliberatamente aggredito il domatore. Una voce poi seccamente smentita sia da Marina Monti, titolare del circo in cui si esibiva Weber, sia dalla stessa moglie, che hanno invece parlato di errore umano.

La reazione della LAV

Gli otto animali sono stati divisi in due gruppi da quattro – si legge nella nota della LAV – una  soluzione che si ripercuote ulteriormente sulle tigri, catapultate nuovamente all’interno dell’incubo infinito di una vita in gabbia, con quotidiane sessioni di allenamento e in un continuo stato di umiliazione”. L’associazione aveva proposto, insieme con AAP (Animal Advocacy and Protection), di spostare le tigri a Primadomus, un centro specializzato nell’accoglienza dei grandi felini che si trova vicino ad Alicante, in Spagna. L’offerta, inoltre, prevedeva l’esborso della cifra necessaria al trasferimento e al mantenimento a vita degli animali: “La notizia della loro vendita – continua la LAV – alla luce delle soluzioni che abbiamo suggerito, ci lascia basiti”.

Le parole di Marina Monti

Dopo il tragico evento le 8 tigri erano state temporaneamente ospitate allo Zoo Safari Park di Fasano, in Puglia, per poi ritornare di proprietà della vedova Weber. La stessa Marina Monti, responsabile del circo Orfei in cui si esibivano i felini, aveva chiarito la questione in un’intervista all’Agi: “Spetterà alla famiglia Weber decidere dove farle andare, dove portarle – aveva detto nell’occasione – non alle associazioni animaliste”. Da parte sua la LAV fa presente la necessità di un intervento delle istituzioni, in particolare di Governo e Senato, a cui chiede l’approvazione della legge delega e del decreto legislativo per la completa dismissione degli animali dai circhi.

(In alto: immagine di repertorio)