Vai al contenuto

Nadia Comăneci e Nicu Ceaușescu: la storia di un amore malato

Pubblicato: 21/09/2019 19:06

Nadia Comăneci, la campionessa di ginnastica artistica è stata un mito per molte ragazze che avrebbero voluto essere come lei. Ma dietro questa determinazione si nascondeva tanto dolore.

Una vita dedicata alla ginnastica

La ginnasta rumena, piccola e minuta che nel 1976, alla sola età di 14 anni riuscì in un impresa impossibile, quella di prendere un 10 perfetto alle Olimpiadi di Montreal, ha avuto una vita diversa dalle sue coetanee e segnata da un incontro che le ha stravolto la vita.

Nadia si avvicina alla ginnastica artistica quando aveva solo 6 anni e si fa notare immediatamente per gli straordinari risultati che colleziona, una vittoria dopo l’atra senza tregua e da subito si distingue per bravura e determinazione.

Nadia Comaneci in gara

Come tutti gli atleti che ottengono simili risultati, la piccola Nadia scandisce le sue giornate tra allenamenti continui e quotidiani e poi naturalmente la partecipazione alle gare. La sua vita non è come quella delle sue coetanee, è sottoposta ad una dieta molto severa perchè non poteva ingrassare neanche di cento grammi.

La piccola Nadia soprannominata la “Fata dei Carpazi“, si svegliava alle 5,30 del mattino e i suoi pasti consistevano 100 grammi di carne a pranzo e 50 la sera, 200 gr di verdure a pasto e tre frutti. Naturalmente doveva attenersi scrupolosamente alla dieta imposta dal suo allenatore e non poteva mangiare patate, pane, zucchero e olio.

L’incontro fatale nella Romania comunista

Nadia diventa suo malgrado “grande come un elefante”, la sua visibilità dopo il record a Montreal è tale che tutta la Romania ma anche tutto il mondo parla di lei. In questo scenario in cui il comunismo rumeno faceva da sfondo, Nadia non poteva che essere notata dal rampollo della famiglia Ceaușescu, il suo terzogenito Nicu Ceaușescu.

All’epoca lui di 10 anni più grande di lei, era già un ragazzo perduto, dedito all’alcol e alle droghe. Quello che voleva lo otteneva a tutti i costi, si narra addirittura che lui pretendesse di avere qualunque donna, sposata o no su cui posava gli occhi. C’erano addirittura ragazze che si offrivano a lui in quanto rappresentava il potere in un paese in cui vigeva la dittatura del padre e di tutta la sua famiglia.

La famiglia Ceaușescu

La relazione tra i due inizia e Nadia viene portata a vivere a palazzo con la spregevole mamma di lui Elena, che approva la relazione perché Nadia permetteva al mondo di parlare della Romania. Più volte la stessa Nadia racconta di come lei venisse usata per far propaganda al suo Paese ed esibita come un trofeo.

Nadia non riusciva a trovare il coraggio di ribellarsi e fuggire dal regime, lei subiva e si rassegnava a tutto ciò che le succedeva. Persa ad un certo punto si abbandonò a se stessa, ingrassando e tentando addirittura il suicidio.

Ma il regime coprì lo scandalo e la rimise in sesto per le Olimpiadi di Mosca, ma nessuno più la considerava come Nadia, l’eroina del Paese.

Riesce a scappare e alla fine chiedere asilo politico negli Stati Uniti. Siamo alla “rivolta” in Romania e alla fine del regime di Ceaușescu. Nicu il suo amante viene condannato a 20 anni di carcere, accusato di aver commesso reati contro lo Stato. Esce nel 1992 per motivi di salute e muore per cirrosi epatica nel 1996.

Il lieto fine per Nadia

Nel 1994 negli Stati uniti, Nadia incontro l’atleta Bart Conner che si era innamorato di lei a Montreal nelle famose olimpiadi in cui lei diventò la regina della ginnastica artistica.

I due si sono sposati ed hanno avuto nel 2006 un figlio Dylan. Insieme al marito ha fondato una catena di palestre e la sua vita è finalmente felice.

Nadia Comaneci con il marito Bart Connor e il figlio Dylan
Ultimo Aggiornamento: 22/09/2019 13:16