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La legge sui seggiolini salva-bebè contro tragedie come quella di Catania

Pubblicato: 23/09/2019 18:42

Non siamo nuovi ai ritardi burocratici e questa volta ad esserne al centro é la legge sui seggiolini salva-bebè. Ad un anno dall’approvazione della legge, si parla, infatti, del settembre 2018, vediamo forse la fine del procedimento legislativo volto a renderla effettiva. La ragione del ritardo risiede nella mancanza dei decreti attuativi che sarebbero dovuti seguire alla legge. Prima i lavori del Parlamento, poi quelli della commissione europea: ora, resta soltanto l’approvazione del Consiglio di Stato. Intanto, la cronaca ci ricorda il peso che i ritardi burocratici possano avere: è infatti dei giorni scorsi la notizia della morte di un bimbo di 2 anni, dimenticato tragicamente nell’auto da suo padre per 5 ore, a Catania

La lunga strada burocratica

Dopo quanto accaduto a Catania, il dibattito sul provvedimento sui seggiolini salva bebè è tornato d’attualità. La legge aveva visto la luce sotto il ministro Danilo Toninelli e adesso vede forse la sua definitiva entrata in vigore sotto il nuovo ministro dei trasporti Paola De Micheli. I primi problemi per il provvedimento sono sorti dopo l’invio in Commissione europea della prima bozza dei decreti attuativi, nel gennaio scorso, che sono stati respinti con un’indicazione rispetto alle correzioni da apportare. Alla sua modifica sono stati dedicati ben tre mesi, fino al luglio del 2019.

La bozza corretta ha incontrato l’approvazione della Commissione europea. Ma il lungo iter legislativo del provvedimento non si è ancora concluso: il Consiglio di Stato dovrà infatti pronunciare l’ultima parola sul provvedimento il prossimo 26 settembre. E, come riporta Adnkronos, proprio la Ministra dei trasporti Paola De Micheli ha dichiarato in merito alla norma: “Quel testo è stato trasmesso dal Mit agli inizi di agosto al Consiglio di Stato, che si esprimerà questa settimana. Immediatamente dopo il parere del Consiglio di Stato verrà pubblicato e sarà operativo. Non ci sono impedimenti che ci facciano immaginare che nei prossimi giorni e settimane la norma non sarà operativa. C’era stata una discussione molti mesi fa su alcune questioni di applicazione tecnica, ma sono state superate da molti mesi“.

I seggiolini salva-bebè

La nuova normativa modifica l’articolo 172 del Codice della strada e renderà obbligatori i dispositivi anti-abbandono per il trasporto di bambini in auto. Parliamo di dispositivi che prevedono l’introduzione di sensori acustici e luminosi al fine di segnalare la presenza del bambino a bordo. Una volta che si chiudono le portiere e i sensori del seggiolino avvertono il peso del bambino vengono inviati i segnali ai diversi smartphone, fino a un massimo, pare, di 8 dispositivi.

Esistono seggiolini con il sensore incorporato e dispositivi che sarà possibile applicare ai seggiolini che ne sono sprovvisti. Sono stati stanziati, come precisato dalla Commissione trasporti, dei fondi al fine di agevolare l’acquisto di questi dispositivi e adeguati incentivi fiscali per evitare speculazioni a danno dei consumatori, misura fortemente voluta dal Codacons.