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Maria Sestina Arcuri: Andrea Landolfi, indagato per il suo omicidio, va in carcere

Pubblicato: 25/09/2019 15:09

Andrea Landolfi, indagato per l’omicidio volontario di Maria Sestina Arcuri (25 anni), la sua fidanzata, rimarrà in carcere fino al processo in via cautelare. Questo è quanto ha deciso la Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso del legale dell’uomo, ex pugile di 30 anni, contro il Tribunale del Riesame.

Andrea Landolfi aspetterà in carcere il processo

Ora che la Cassazione si è pronunciata, la misura cautelare del carcere disposta per Andrea Landolfi viene applicata, come si legge sul Corriere della sera. Il legale di Andrea Landolfi, Luca Cococcia, aveva fatto ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame che, nel giugno scorso, aveva decretato la legittimità della richiesta della misura cautelare del carcere per Andrea Landolfi avanzata dalla Procura, esprimendosi di fatto contro la decisione del gip del Tribunale di Viterbo che aveva invece respinto tale richiesta.

La morte di Maria Sestina Arcuri

I risultati dell’autopsia e il lavoro degli inquirenti di Viterbo hanno ricostruito che Maria Sestina Arcuri sarebbe morta a causa di una caduta dall’alto. In particolare, pare che Andrea Landolfi, che era il suo fidanzato, l’abbia presa in braccio e nella notte tra il 3 e il 4 febbraio scorso l’abbia gettata sulla rampa di scale di casa di sua nonna a Ronciglione, in provincia di Viterbo. Quella caduta causò alla ragazza di 25 anni originaria di Nocara, in provincia di Cosenza, un’emorragia cerebrale fatale. Quando venne soccorsa aveva tumefazioni sul volto e la testa sfondata.

Landolfi ha fin da subito sostenuto che fossero caduti entrambi dalle scale, una versione che sarebbe stata però smentita dalla ricostruzione degli inquirenti. Erano andati insieme a trascorrere un week end fuori porta, vivevano a Roma e avevano passato la serata in un pub di Ronciglione dove avevano discusso a lungo. Il presunto omicidio sarebbe avvenuto al termine di quella serata. La ragazza era stata soccorsa e portata all’ospedale Belcolle di Viterbo, dove è poi deceduta il 6 febbraio scorso. Sembrerebbe delinearsi, dunque, come un altro presunto caso di femminicidio.