Vai al contenuto

Il “tortellino dell’accoglienza” diventa “tortellino della discordia”

Pubblicato: 01/10/2019 18:08

Su Twitter c’è un Trend che nelle ultime ore sta sbancando: #tortellini. Tutto è partito dall’iniziativa di proporre alla festa patronale di San Petronio di Bologna anche quello che è passato alle cronache come il “tortellino dell’accoglienza“, con la carne di pollo al posto di quella di maiale nel ripieno, in modo che anche chi per religione o per altri motivi no può mangiarli potesse gustare il piatto tipico. Oltre a quello classico si era dunque pensato di affiancare il tortellino di pollo. Probabilmente, nessuno immaginava che si sarebbero scatenate le polemiche: da Matteo Salvini a Romano Prodi, da Pupi Avati alla comunità araba, dal Gran Prevosto del Tortellino alla chef Ivanna Barbieri.

Chi non vuole il “tortellino dell’accoglienza”

L’antefatto delle polemiche sul tortellino di pollo non è altro che l’idea, che appare quasi “ingenua”, di condividere con il maggior numero di persone possibili i tortellini per la festa patronale di San Petronio di Bologna. Contro il tortellino dell’accoglienza si è levata la voce del leader della Lega Matteo Salvini che durante un comizio in provincia di Terni, ad Attigliano, ha tuonato dal palco: “Per il rispetto, il vescovo di Bologna, manco un passante, ha lanciato i tortellini senza carne di maiale. E’ come dire il vino rosso in Umbria senza uva per rispetto. Vi rendete conto che stanno cercando di cancellare la nostra storia, la nostra cultura?“. Come riferisce Repubblica, a replicare è stato Romano Prodi: “Le nostre sono tradizioni di libertà, se Salvini dice che con la libertà si offendono le tradizioni“. Come riporta Adnkronos, anche il regista Pupi Avati ha detto la sua e si è schierato contro il tortellino di pollo: “Il ripieno del tortellino deve essere rigorosamente di maiale e non si può abolire il maiale per una questione religiosa, mi sembra un tradimento delle peculiarità della nostra cucina e dei nostri sapori“.

Il tortellino di pollo: le critiche degli esperti

La polemica sull’incolpevole tortellino di pollo non poteva non scatenare la reazione anche di Alberto Salvatori, il presidente dell’Associazione del Tortellino, definito “Gran Prevosto della Dotta Confraternita”. Alberto Salvatori ha i bolognesi doc ad astenersi dal consumarli: “Il tortellino senza maiale offende i bolognesi, guai a chi ce li tocca. Bolognesi scioperate, non li mangiate!“. Poi, ha specificato: “Per i bolognesi doc sarebbe come per un romano fare la cacio e pepe alla bolognese col ragù. Mi espongo ancora di più: come il kebab al maiale per essere accolti dai musulmani“. Sulla stessa linea, ma di certo il tono appare assai più pacato, è anche la chef Ivanna Barbieri, dirigente della Federazione Italiana Cuochi: “Abbiamo tante altre cose nella cucina bolognese, non solo il tortellino. Si poteva scegliere qualcosa di diverso non è che non si vuole accogliere, la cucina abbraccia tante culture. (…) Non si possono confondere le tradizioni. Bologna è una città aperta e accogliente, ma per noi il tortellino è sacro“.

Parola all’arcivescovo Zuppi e alla comunità araba

Come riporta Adnkronos, l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi sarebbe del tutto estraneo in realtà all’iniziativa di cui sarebbe venuto a conoscenza solo oggi, dai media. Come spiegato dall’arcidiocesi “il Comitato ha previsto che, accanto ai quintali di tortellini conformi alla ricetta depositata, siano preparati anche pochi chilogrammi senza maiale per chi non può mangiarne per diversi motivi. Nella città in cui il cardinal Farnese nel 1661 emise il bando contro la contraffazione della mortadella con tanto di pene pecuniarie e corporali per i trasgressori, il prossimo cardinale Zuppi non poteva certo cambiare la tradizione“. Tra le altre cose le polemiche che hanno travolto il “tortellino dell’accoglienza” hanno suscitato anche la reazione della comunità araba che nella persona del presidente della Comunità del mondo Arabo in Italia, Foad Aodi, ha affermato: “Modificare le ricette oppure togliere il crocifisso dalle scuole sono iniziative individuali, non richieste dalle nostre comunità. Chi di noi decide di vivere in Europa sapendo che ci sono diverse culture e diverse tradizioni deve essere in grado di rispettare le diversità, questa è integrazione“. Infine, ha anche aggiunto: “Il tortellino non fa l’integrazione“.

L’ironia social sul “tortellino dell’accoglienza”

Tantissimi sono i tweet sui “tortellini dell’accoglienza” che fanno sorridere. C’è chi imputa a Matteo Salvini di non sapere quale sia la tradizione dei tortellini emiliani, ripescando un tweet del 2018 in cui ne proponeva una versione con il sugo alla salsiccia.

C’è poi chi ironizza sul fatto che le tendenze principali di Twitter oggi siano state i tortellini e la polemica sul Crocefisso sintetizzando così: “Volevamo il futuro, stiamo ancora a Peppone e Don Camillo“.

Ovviamente, non poteva mancare chi ha riscontrato dell’incoerenza di fondo in tutta la polemica: “Allora che dire della Coca Cola?”.

Ultimo Aggiornamento: 01/10/2019 18:23