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Festa di “Ognissanti”: le storie più curiose dei martiri cristiani

Pubblicato: 17/10/2019 17:02

In Italia, 21.000 imprese hanno il nome di un santo. L’Europa è il continente più ricco di città, paesi e paesini che hanno per nome quello di un Santo e, secondo recenti dati Istat, il nome più diffuso tra bambini maschi nati negli anni 2017-2018 è Francesco, ancora una volta il nome di santo.

Risulta abbastanza chiaro, dunque, come all’interno della nostra cultura sia molto forte e presente la religione anche quando si tratta, banalmente, di scegliere un nome sia questo per una ditta o per la prole. Quando parliamo di santi, generalmente, facciamo riferimento a persone vissute nella profonda fede cristiana e morte, spesso in maniera violenta proprio per questa. Ma quanti conoscono la storia dei santi? Alcune sono davvero anomale e bizzarre!

Ognissanti: quando nasce la festività?

Quindi, un modello da seguire, da emulare e venerare. La festa di tutti i Santi, celebrata il 1° novembre, si diffuse nell’Europa latina nei secoli VIII-IX. L’idea alla base, era quella di riunire, in un’unica celebrazione, tutti coloro che avessero sacrificato la propria vita in nome di Dio, raggiungendo la gloria eterna.

Dietro ai santi, talvolta, si celano le vicende più strane

Non tutti, però, conoscono veramente le storie di questi uomini. Perché è di uomini che parliamo. Alcuni li ricordiamo per il martirio subito, altri per la particolare storia che li lega alla santità. Non sempre, infatti, il loro è un percorso lineare e diretto. E soprattutto, non sempre le fonti storiche sono così chiare riguardo al processo che li ha portati alla santificazione. Ad ogni modo, dietro ad ogni nome, si cela una storia. A volte bizzarra. Come si fa a diventare santi? Come ci sono riusciti?

Dai draghi ai fulmini

Cominciamo da uno dei più famosi e celebrati (tra gli oltre 11.000 santi) in diverse parti d’Europa: San Giorgio. Si dice che sia morto per mano di Diocleziano, imperatore pagano. Giorgio, rifiutatosi di rinnegare la sua fede cristiana, venne torturato e ucciso. Il Santo è considerato uno dei paladini del cristianesimo: sul suo conto, si dice anche che uccise un drago, salvando una fanciulla dalle grinfie della creatura e che grazie a lui tutto il regno si convertì al cristianesimo. Tuttora, in molte raffigurazioni, San Giorgio viene ripreso nell’intento di uccidere un drago.

Raffigurazione di San Giorgio intento a uccidere un drago
Raffigurazione di San Giorgio

Da San Leonardo a San Giobbe

Proseguiamo con San Leonardo di Noblat. Rifiutatosi di arruolarsi nell’esercito, si dice si fosse interamente dedicato alla vita cristiana, al servizio degli altri. Su di lui, gli antichi scritti raccontano fosse dedito ai miracoli. Infatti, i prigionieri dovunque lo invocassero, vedevano le catene spezzarsi, così come i lucchetti, le porte spalancarsi. Dopo aver riacquistato la libertà, molti divenivano suoi seguaci.

Su San Giobbe, devoto a Dio nonostante le ripetute disgrazie (morte dei figli e della moglie) e noto per la sua proverbiale pazienza e fede, si dice che dalle piaghe procurategli da Satana, uscissero vermi che divennero bachi da seta; da qui si ritiene che San Giobbe sia protettore degli allevatori dei bachi da seta.

Dai fulmini di Santa Barbara ai pesci di Sant’Antonio

Santa Barbara, invece, è protettrice di pompieri e artificieri. Secondo la tradizione, fu rinchiusa e uccisa dal padre che non voleva vederla consacrarsi a Dio. La Santa è invocata anche contro saette ed esplosioni perché, in seguito all’omicidio, il padre fu immediatamente incenerito da un fulmine. Sant’Antonio da Padova, anche lui tra i più noti, si fa carico di una storia altrettanto strana: quando alcuni eretici si erano rifiutati di credere alle sue parole, li portò in riva al mare nella città di Rimini e cominciò a predicare ai pesci. Gli animali lo ascoltavano con la testa fuori dall’acqua. Vedendo questo straordinario avvenimento, i presenti non dubitarono più del santo.

Raffigurazione di Santa Barbara
Raffigurazione di Santa Barbara

Sono solo alcune delle innumerevoli storie che accompagnano la vita di questi uomini e donne riconosciuti dalla collettività cristiana come Santi. Veri o presunti che siano, i fatti raccontati si intersecano con la loro vita e contribuiscono a fissarsi nell’immaginario collettivo. Non a caso, infatti, i santi sono designati come protettori di oggetti, situazioni e categorie lavorative che ci riguardano da vicino, come a renderli più umani, più vicini a noi e quindi, più facilmente imitabili.

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Ultimo Aggiornamento: 17/10/2019 17:05

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