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Isabella Noventa: la storia di un omicidio nato da gelosie e rancori

Pubblicato: 21/10/2019 17:18

Isabella Noventa è un nome senza corpo: dal 2016 non si è mai più avuta traccia della segretaria 55enne di Albignasego che una sera come tutte le altre uscì con l’ex compagno per una pizza e mai più fece ritorno.

Il caso di Isabella è uno dei più efferati, e al contempo misteriosi, della storia della cronaca nera recente in Italia. Ciò che lo rende un caso totalmente a sé è la malvagità del piano che stava dietro alla scomparsa di Isabella e che ha coinvolto 3 persone vicine ad Isabella, ognuna con un proprio interesse personale nella sua scomparsa.

Un triangolo di amore e morte

Dietro la morte di Isabella novanta ci sarebbe una passione di tipo sentimentale: quella nata tra lei e Freddy Sorgato. I due, per anni, hanno una relazione difficile, complicata soprattutto dall’eccessiva gelosia di lui. Da qualche tempo, inoltre, Freddy Sorgato frequentava la tabaccaia Manuela Cacco, perdutamente innamorata di lui e fintamente amica di Isabella. Tra il 2015 e il 2016 Isabella si stanca di Freddy ma i due continuano a frequentarsi, nonostante la presenza di Manuela e il rancore di Debora, sorella di Freddy, che nella Noventa vedeva un pericolo per il fratello (che era ossessionato dalla donna). Messaggi telefonici scambiati tra i 3, a indagini avanzate, proveranno che a un certo punto i 3 decidono di attuare un piano contro la donna: isabella è sentita come un problema da tutti e 3 (ma soprattutto da Manuela e Debora) ed è giunto il momento di eliminarla con un piano che il trio ritiene (ingenuamente) infallibile.

Freddy, Debora, Manuela: dalla gelosia all’omicidio

Per capire perché 3 persone abbiano deciso di porre fine alla vita di una donna che, di fatto, non rappresentava per loro una reale minaccia, occorre capire chi sono cloro che hanno architettato questo piano omicida.

Freddy Sorgato è un uomo che ama la bella vita: lavora in una compagnia petrolifera e la truffa, rivendendo privatamente il petrolio che trasporta e facendo una cresta da 800mila euro che gli permette di godersi vizi e sfizi. Ama il ballo, Isabella Noventa e le belle cose, come ad esempio la villa di via Sabbioni in cui vive.

La sera della scomparsa di Isabella è lui che passa la serata con la donna in pizzeria fino a quando, lamentando un malessere, la convince ad accompagnarlo a casa sua, ultimo posto in cui Isabella sarebbe stata viva.

Debora Sorgato: la vedova nera

Debora Sorgato è chiamata la “vedova nera” del caso Noventa: il suo Passato è stranamente ricco di compagni o mariti che muoiono in maniera improvvisa e, casualmente, sempre dopo aver deciso di lasciare a lei i loro averi. Il primo è l’ex marito Giuseppe Berto, morto nel 2001 dopo aver lasciato un foglio in cui cede all’ormai ex moglie tutti i suoi averi.

Il secondo è Gianluca Ciurlanti, compagno di Debora dal 2001 al 2002 e morto in un sospetto incidente in moto. In quel caso, nonostante non siano sposati, la Sorgato ottiene il risarcimento dell’assicurazione: è incinta di 3 mesi del loro figlio. 

Il terzo compagno, il maresciallo Giuseppe Verde, viene indirettamente coinvolto nel caso Noventa: viene infatti indagato per violazione del segreto d’ufficio quando decide di usare i gestionali dell’Arma per scoprire eventuali pedinamenti nei confronti della compagna.

La notte della scomparsa di isabella, gli inquirenti ipotizzano che la donna si trovi dentro la casa del fratello Freddy, al buio. Secondo le indagini sarebbe stata lei a tramortire con una mazzetta Isabella alla testa, e poi a metterle le testa in un sacchetto.

Manuela Cacco, innamorata di Freddy

Manuela Cacco è stata ritenuta l’anello debole del triumvirato omicida. Innamorata e ossessionata da Freddy, vede in Isabella una nemica. Insieme a Debora pianifica la morte della donna, ma sembra che non abbia partecipato all’atto omicida. Il suo ruolo è quello della depistatrice: si farà vedere in centro città, con addosso il piumino bianco di Isabella, allo scopo di simulare un allontanamento spontaneo da parte della donna. Il depistaggio si rivelerà inutile: Paolo Noventa, fratello della vittima, riconoscerà subito che la persona nei filmati delle telecamere non è sua sorella.

Le accuse: il reato è stato pianificato

I 3 pianificano la scomparsa della donna circa un mese prima di attuarlo. A dimostrarlo ci sono i messaggi che i 3 si scambiano:A quest’ora domani sarà tutto sistemato”, scrive Manuela a Debora la sera prima della scomparsa. A Freddy, invece, pochi giorni prima Manuela scriveva: “Ti amo, porta pazienza ancora per poco”. Da elementi come questi gli inquirenti formulano i reati d’accusa: omicidio premeditato e soppressione di cadavere per i fratelli Sorgato, favoreggiamento per Manuela Cacco. Poco importa che ad un certo punto Freddy ceda e racconti una versione dei fatti in cui sì, Isabella muore in casa sua ma per un gioco erotico finito male. Poco importa, successivamente, che sentendosi in una situazione fuori controllo, terrorizzata dal carcere, Manuela Cacco racconta che è stata Debora ad architettare tutto, divenendo anche esecutrice materiale del delitto. Debora, legata in modo ossessivo al fratello e decisa a tenere Isabella lontana da lui, non confesserà mai nulla. Ancor oggi si dichiara estranea ai fatti. I Giudici hanno deciso di condannare in secondo grado i Sorgato a 30 anni di pena, e Manuela Cacco a 16 anni. La villa in cui è morta Isabella è stata messa all’asta per ottenere la somma per risarcire la famiglia Noventa. A tale scopo sono stati usati anche i soldi dell’assicurazione dell’ex compagno di Debora, che la stessa teneva in n armadio.

L’unico tassello mancante nella storia è il corpo di Isabella, probabilmente scrigno di un’ulteriore verità che forse non sarà mai raccontata.