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Alghero, il morbo di Crohn rischia di ucciderla: ma l’ospedale non ha flebo

Pubblicato: 03/11/2019 13:53

Monica, algherese, ha 43 anni. Da 20 combatte con il morbo di Crohn. La sua malattia ha sempre fatto parte della vita dei figli, che hanno 20, 18 e 5 anni. La più grande, Noemi, ha parlato all’Ansa e con i giornali locali di una mancanza dell’ospedale che sta diventando un grosso problema. Sua madre deve sottoporsi ad un’operazione, ma è troppo magra a causa della malattia. L’intervento necessario per salvare Monica è previsto fra poche settimane. Per affrontarlo dovrebbe guadagnare almeno 10 chili. La Nuova Sardegna scrive che i medici stanno bombardando Monica con distillati di calorie liquide per questo motivo. Ma la terapia non starebbe procedendo come sperato. All’ospedale di Alghero mancherebbero infatti le flebo necessarie a rimettere la donna in forma.

Pesa solo 37,5 kg a causa del morbo di Crohn

Monica convive da 20 lunghi anni con un’infiammazione cronica dell’intestino nota come Morbo di Crohn. La patologia impedisce l’assorbimento degli alimenti, e provoca ulcere, stenosi e fistole. A causa di questo male, Monica pesa solo 37,5 chili. Per salvarla, i medici devono operare e rimuovere una fistola duodeno-ileale che non la fa digerire. C’è però un ulteriore problema: se prima Monica non riacquista peso, non si può procedere con l’intervento. “È arrivata a pesare 37 chili e mezzo, mentre per affrontare la sala operatoria dovrebbe pesarne almeno 10 in più”, spiega Noemi, la figlia maggiore di Monica, all’Ansa. “Dopo la diagnosi, la programmazione dell’intervento e l’assegnazione del piano terapeutico, mia madre è tornata ad Alghero in dimissione protetta, ed è stata affidata all’Assistenza domiciliare integrata”. Ma le flebo nutrizionali che le hanno fornito non sono abbastanza.

La figlia: “Mia madre sta morendo di fame”

Noemi ha illustrato all’Ansa le difficoltà di queste settimane. “All’ospedale Gemelli di Roma le hanno prescritto sacche da 2.200 calorie di Olimel. Ma ad Alghero, le sono state date confezioni con quantitativo minore. Siamo partiti da mille calorie, e ora siamo a 1.700, ma non basta: in due settimane ha preso solo un chilo. Nella farmacia ospedaliera ci hanno spiegato, con un certo imbarazzo, che non ne hanno altre. Vediamo mia madre morire di fame“. Poi ha aggiunto: Conviviamo con questo problema da vent’anni. Mia madre in questo tempo ha subito diversi interventi, ma all’inizio di ottobre siamo arrivati al Gemelli tramite un gastroenterologo del Brotzu di Cagliari. Lì è bastata una visita per diagnosticare una fistola duodeno-ileale che non le consente di digerire e assorbire gli alimenti“.