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Maiali vivi usati nei crash test per testare i seggiolini: la denuncia animalista

Pubblicato: 04/11/2019 12:57

Forte lo sconcerto e la rabbia di numerose associazioni animaliste che puntano unanimemente il dito contro alcuni ricercatori cinesi che per testare la sicurezza dei dispositivi automobilistici, si sarebbero serviti di piccoli suini vivi. La denuncia di PETA, People for the Ethical Treatment of Animals: “Pratica crudele e ingiustificabile“.

Maiali vivi usati nei crash test

Sarebbero stati 15 i piccoli suini, tra i 70 e gli 80 giorni di vita, che sarebbero stati usati come cavie in alcuni crash test automobilistici in Cina. Come riporta il Daily Mail, a portare a galla questa crudele pratica, un tempo consueta anche negli Stati Uniti, abolita poi dopo numerosissime proteste animaliste nel 1993, sono state numerose associazioni animaliste e in particolare la PETA.

Dei 15 piccoli suini, 7 sono morti

Secondo quanto emerso, i piccoli suini sarebbero stati, precedentemente al crash test, messi a digiuno per circa 24 ore. Negata loro anche l’acqua, ai 15 suini sarebbero stati somministrati anche degli anestetici per ridurre “l’eccitazione e lo stress“. Una volta legati ai seggiolini montati su una slitta, i suini sarebbero stati fatti scagliare a 60 km/h contro degli ostacoli (presumibilmente dei muri) proprio per verificare la tenuta delle cinture di sicurezza. Una pratica efferata che ha provocato la morte sul colpo di 7 dei suini usati: i restanti, sopravvissuti, hanno riportato diverse lesioni interne tra cui emorragie, abrasioni, contusioni.

Usati perché simili all’anatomia dei bambini, la protesta animalista

Dietro a ciò, il movente e la giustificazione mossa dai ricercatori cinesi chiamati in causa dalle associazioni animaliste. Secondo quanto sostenuto dai ricercatori che avrebbero discorso in merito dettagliatamente sull’International Journal of Crashworthiness, l’impiego di suini piccoli per i crash test sarebbe, oltre ad essere stato approvato da un comitato etico, anche funzionale a testare i dispositivi in quanto per peso e struttura gli animali sarebbero molto somiglianti a bambini di 6 anni.

Come riporta il Daily Mail, le parole del portavoce PETA, Zachary Toliver: “Nonostante l’esistenza di sofisticati modelli non animali, gli sperimentatori continuano a posizionare animali maltrattanti e spaventati sui seggiolini delle auto per poi sbatterli contro i muri riducendo i loro corpi sanguinanti, contusi e mutilati“. Una pratica che alla luce dei modellini perfettamente studiare per simulare ancor meglio struttura e anatomia umana, risulta non necessaria e assolutamente brutale.