Rita Dalla Chiesa non ha potuto restare in silenzio dopo l’ultima puntata delle Iene, che ha raccontato ancora una volta la storia di Chico Forti. La conduttrice con un tweet ha paragonato il caso di Amanda Knox a quello dell’imprenditore italiano, entrambi coinvolti in un omicidio che ha avuto luogo in un Paese lontano dal loro.
Il post della Dalla Chiesa ha fatto un certo rumore. Tanti gli utenti che si sono precipitati a commentare, sia contro che a favore di Rita.
Il caso Chico Forti
Le Iene hanno rivoluto portare alla luce della cronaca il caso del trentino Enrico “Chico” Forti, condannato all’ergastolo dal 1998, per l’omicidio di Dale Pike, ucciso su una spiaggia di Miami con 2 colpi di pistola alla nuca. La Corte dello Stato della Florida ha riconosciuto Forti essere il mandate dell’omicidio. Chico era in trattative per l’acquisto del Pike’s Hotel di Ibiza, prima della morte di Pike.
Secondo molti la sua condanna non poggia su presupposti validi. Alcuni giuristi, come il magistrato Lorenzo Matassa intervistato da Gaston Zama (Iena che segue l’inchiesta), ritengono che non ci fossero prove sufficienti né un movente plausibile a supporto. Enrico Forti, per altro si è sempre dichiarato innocente, e questo accresce i dubbi di coloro che ritengono non ci siano gli elementi inequivocabili per la sentenza che ha ricevuto.
Il tweet di Rita Dalla Chiesa
È evidente che Rita Dalla Chiesa si schiera dalla parte di chi mette in dubbio la colpevolezza di Forti. “Scusate, ChicoForti è dal 98 in galera in America, e noi abbiamo rimandato in America AmandaKnox?” scrive su Twitter.
Scusate, #ChicoForti è dal 98 in galera in America, e noi abbiamo rimandato in America #AmandaKnox? @redazioneiene
— rita dalla chiesa?? (@ritadallachiesa) November 5, 2019
Tra chi le risponde c’è un utente che dissente. “Su questo non posso essere d’accordo con lei. Chi è innocente non deve essere condannato, la nazionalità che c’entra?“. Ma non manca chi appoggia il suo punto di vista. “Sono 20 anni che sta in galera, senza uno straccio di dubbio o di prova” scrive qualcun’altro. E ancora: “Scommettiamo che tornano in America anche gli assassini del vicebrigadiere Cerciello? Sì, proprio quel carabiniere servitore dello Stato trucidato con undici coltellate. Magistratura debole per uno Stato debole“.