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Incidente sul lavoro, muore un 63enne. Il figlio: “Ti credevo indistruttibile”

Pubblicato: 10/11/2019 15:25

Lutto nel paese di Colleferro, dove nella giornata di ieri un operaio di 63 anni è morto a causa di un incidente sul lavoro. Giuseppe Sinibaldi era prossimo alla pensione e il figlio non riesce a darsi pace. Il suo dolore in uno struggente post su Facebook.

La dinamica dell’incidente

La morte di Giuseppe Sinibaldi è una di quelle difficili da spiegare, perché vittima di un incidente sul lavoro e ancor più beffarda perché prossimo alla pensione. Gli mancava solo un mese di lavoro, ma ieri mattina (sabato 9) era regolarmente al lavoro nella discarica di Colle Fagiolara, in provincia di Roma. L’ennesima beffa è che quella stessa discarica verrà chiusa a Dicembre.
L’incidente è avvenuto verso le 11.30, durante un acquazzone. Sinibaldi stava lavorando nel piazzale della discarica, pare abbia dato le spalle all’autocompattatore proprio mentre questo iniziava la retromarcia. Sinibaldi è stato colpito ed è caduto dentro l’invaso, dove vengono scaricati i rifiuti. È morto sul colpo, dopo un volo di 20 metri. Inutili i soccorsi.

Proclamato il lutto cittadino

La Procura di Velletri ha aperto un fascicolo e un’indagine a carico dell’autista del camion, che ora è indagato per omicidio colposo. Attesa intanto l’autopsia sul corpo di Giuseppe Sinibaldi.
Il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, ha espresso profondo cordoglio per l’incidente e ha proclamato il lutto cittadino per la giornata di domani, lunedì 11. Assieme a lui si è espresso anche l’assessore ai Rifiuti della Regione Lazio Massimiliano Valeriani, che oltre al cordoglio e alla vicinanza alla famiglia, ha aggiunto che “l’unica risposta possibile è quella di fare ancora di più per garantire le necessarie condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro”.

La lettera del figlio

Oltre alle voci istituzionali, la più carica di dolore è quella del figlio di Giuseppe Sinibaldi, Mirko. Il giovane ha pubblicato una foto col padre sul suo profilo Facebook, con una lunga lettera. In questa, emergono i rimorsi per l’ultima telefonata chiusa con un po’ troppa freddezza al “appena stacco da lavoro andiamo a fare spesa insieme” detto dal padre. Le parole più usate nella lettera sono “non riesco ad accettarlo”. Mirko si riferisce non solo alla morte, ma anche a tutta la serie di cause che l’hanno provocata: il lavoro a 63 anni, l’incidente sul lavoro, il mese mancante alla pensione. Ha paura, Mirko, della vita senza padre, che credeva “indistruttibile”.
La madre è morta da qualche anno per un male incurabile e ora l’uomo potrà andare a salutarla, come ribadisce il figlio nella toccante lettera: “Papà saluta Mamma. Ti amo, e mi sento un vigliacco a dirtelo solo ora.”

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2019 15:26