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Rimini, per il medico è una “cisti benigna”, 50enne muore di tumore

Pubblicato: 11/11/2019 14:49

Se fosse stato diagnosticato prima il tumore, la donna si sarebbe potuta salvare“, parole queste che vengono portate alla luce da Il Resto del Carlino, occupatosi di un caso di – al momento presunta, è in corso un’indagine – malasanità. Parole che vengono estrapolate da una perizia portata in procura dal legale di una famiglia di Rimini che ha dovuto fare i conti con la morte di una mamma di appena 50 anni.

Rimini, si rivolge ad uno specialista per un controllo

Il Resto del Carlino che ha riportato l’intera vicenda, fa risalire gli antefatti a giugno del 2018, quando la donna, una over 45 che lavorava in un centro estetico a San Marino, aveva voluto rivolgersi ad uno specialista di Bologna, dopo essersi informata in un centro medico di Rimini, per sottoporsi ad alcuni controlli al seno. Una volontà nata dalla sua personale e drammatica esperienza: proprio la madre infatti era morta alla sua stessa età per colpa di un carcinoma mammario.

Il consiglio del radiologo per un esame istologico

Allo specialista bolognese, la donna racconta tutto: la volontà di sottoporsi ad un esame accurato e il precedente della madre. Dopo una prima ecografia, lo specialista evidenzia la presenza di un nodulo e si decide per una mammografia. Una nuova struttura, un nuovo esame e di nuovo la conferma: la presenza di un nodulo. Il radiologo della nuova struttura in cui viene eseguita la mammografia, rimanda la donna dallo specialista di Bologna con il consiglio di sottoporsi ad un esame ancora più approfondito, istologico: dunque un esame miratamente specifico per mezzo di microscopio volto ad analizzare un tessuto organico.

Il riscontro di una “semplice cisti”

Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, tornata dallo specialista di Bologna, questo non avrebbe seguito il consiglio medico del radiologo “minimizzando” tutto ad unasemplice cisti benigna“. Una diagnosi che non convince la donna che, tornata ad ottobre del 2018 dallo specialista, chiede di poter fare accertamenti su quella anomalia. Secondo quanto si legge, lo specialista non avrebbe però indugiato a rifiutarsi, tranquillizzandola su quella “cisti”.

Le condizioni della donna però peggiorano col tempo e rivoltasi ancora una volta allo specialista, le sarebbero stati prescritti degli antibiotici. È dicembre del 2018, sono trascorsi 6 mesi dalla prima visita, e le condizioni cliniche della donna peggiorano ancora a tal punto da costringerla a presentarsi in Senologia a Rimini. Dopo alcuni accertamenti la diagnosi: un tumore maligno ad alto grado di aggressività, racconta Il resto del Carlino, e metastasi diffuse in altri organi tra cui il cervello.

La morte e l’inchiesta per omicidio colposo

Il 21 gennaio del 2019, la donna muore. A parlare per lei ora e a battersi in tribunale è la sua famiglia, tra cui la figlia di 10 anni. Attraverso Roberto Giannini, il loro legale, è stata presentato lunedì alla Procura di Rimini un esposto corredato di perizia medica del dott. Vincenzo Canzonieri, responsabile di Anatomia patologica ad indirizzo oncologico del Centro Oncologico di Aviano. Una perizia dove emerge una, al momento presunta, superficialità in luogo della diagnosi e degli accertamenti. Si chiede giustizia e si chiede di sapere se dietro alla morte della 50enne può esserci stata l’irresponsabilità medica. È stata aperta dalla Procura un’inchiesta per omicidio colposo sulla morte della donna e sembra che il nome dello specialista di Bologna a cui la donna si era rivolta sia già presente nel registro delle persone indagate.