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Alvin: il drammatico racconto del bimbo tornato dalla Siria

Pubblicato: 14/11/2019 15:20

Il piccolo Alvin ha iniziato a raccontare il dramma vissuto in Siria dopo il rapimento messo in atto dalla madre, che nel 2014 lo aveva portato con sé per unirsi all’Isis allontanandolo dal padre, Afrim, e dalle sue sorelle. Il ritorno in Italia, la fine di un incubo, è avvenuto lo scorso 8 novembre e, nel corso di una breve audizione protetta, il bimbo avrebbe detto che la mamma è morta nel corso di un bombardamento, evento a cui avrebbe assistito.

Il racconto di Alvin, tornato dalla Siria

Mia mamma è morta in un bombardamento, io ero vicino a lei“: questa la frase pronunciata dal piccolo Alvin, 11 anni, dopo il suo ritorno dall’inferno della Siria.

Parole, riportate dal Corriere della Sera, che dipingono un quadro terribile intorno al caso del suo rapimento, avvenuto nel 2014, quando aveva appena 6 anni.

Sua madre lo aveva portato con sé in un viaggio che l’avrebbe portata a unirsi all’Isis da foreign fighter, strappandolo al padre e alle sorelle. Proprio loro, che non si sono mai arresi e hanno lottato per ritrovarlo, hanno potuto nuovamente stringerlo tra le braccia grazie allo straordinario lavoro di cooperazione internazionale che ha visto impegnate anche le organizzazioni Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, oltre che forze dell’ordine e Farnesina.

La morte della madre

Secondo quanto riportato da Repubblica, durante l’audizione protetta Alvin avrebbe descritto la morte della madre alla presenza di uno psicologo e degli uomini del Ros di Milano.

Ferito gravemente a una gamba durante l’esplosione, a breve dovrebbe essere operato. Lo choc subito nei 5 interminabili anni di vita tra i miliziani del sedicente Stato Islamico è una realtà che richiederà molto tempo per dirsi lontana dai suoi occhi.

Il minore avrebbe vissuto nel campo profughi di Al Hol, all’interno di una sezione destinata agli orfani. È da qui che è stato portato via per tornare finalmente in Italia. L’audizione protetta del bambino sarebbe durata poco, perché l’immenso trauma che ha subito richiede un approccio graduale e particolarmente delicato.

*immagine in alto: fonte/Facebook Afrim Berisha, dimensioni modificate

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2019 17:25