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Ora legale, perchè l’Italia ha detto “no” all’Europa

Pubblicato: 18/11/2019 18:40

L’Europa lo ha chiesto a gran voce: gli Stati membri devo decidere se essere pro o contro la questione dell’ora legale

In breve, l’Unione Europea ha proposto che il 2020 sia l’ultimo anno in cui si dovranno spostare le lancette dell’orologio per cambiare da ora solare a ora legale e viceversa. Dal 2021, invece, ogni Paese dovrà decidere se adottare l’ora legale o l’ora solare per tutto l’anno. La motivazione a capo di queste mozioni risiede nelle fonti di stress psico-fisico derivanti dai piccoli cambi di fuso, che avvengono ogni 6 mesi. 

Ora legale o ora solare?

Eppure, l’Italia ha detto “no” all’Unione Europea e ha chiesto di mantenere, per il momento, il sistema che prevede 6 mesi di ora legale e altri 6 di ora solare. Lo ha fatto attraverso un documento, depositato a Bruxelles lo scorso giugno, durante il primo Governo Conte. 

Il documento in questione contiene, infatti, una “posizione contraria all’iniziativa”. In pratica, l’Italia ha elencato 3 motivi per cui sarebbe contraria a dei cambiamenti in materia. 

I 3 motivi

Innanzitutto, vi è “la mancanza di una valutazione d’impatto dalla quale si possa evincere, in modo esaustivo, il quadro dei vantaggi e degli svantaggi”. In altre parole, non ci sono evidenze scientifiche capaci di dimostrare effettivamente il danneggiamento psico-fisico, causato dal cambio delle lancette. 

La seconda motivazione, invece, riguarda la sfera economica. In effetti, l’ora legale ci consente, per 6 mesi l’anno, di accendere le luci un’ora dopo e, quindi, di risparmiare notevolmente sulle bollette. In tutto, è stato stimato un risparmio di circa 100 milioni di euro l’anno

Infine, il terzo motivo si riferisce al fatto che “singole scelte degli Stati membri possano creare un mosaico di fusi orari, con il rischio di non garantire il corretto funzionamento del mercato interno”. 

Il divario tra Nord e Sud

Comunque, nei prossimi mesi, questa situazione verrà discussa nelle sedi del Parlamento e della Commissione europea. Si prevedono già accese dispute, dati i differenti bisogni tra Nord e Sud.

Da una parte, i Paesi del Nord Europa sono contrari all’ora legale perché non hanno necessità di spostare le lancette, dato che da loro d’estate fa buio più tardi. Dall’altro, invece, i Paesi del Sud, tra cui l’Italia, affermano la necessità di mantenere il cambio dell’ora, per poter risparmiare sulle bollette.